Debiti insostenibili per Rtv San Marino, anche perchè li pagano i contribuenti. Occorre scegliere se mantenere una struttura snella ed istituzionale o un carrozzone pieno di debiti … di Marco Severini

Il caos finanziario di San Marino RTV ha fatto raggiungere un punto di rottura che impone una decisione critica e inevitabile: dobbiamo scegliere tra il sostenere un’istituzione efficiente e snella o sobbarcarci un carrozzone di debiti.

Le recenti dichiarazioni sul futuro dell’azienda, garantite dai vertici di Eras, non devono distogliere l’attenzione dalla verità inconfutabile che questi debiti insostenibili, che ora si rischia di far pagare ai cittadini sammarinesi, sono il prodotto di scelte gestionali fallimentari del passato.

L’affermazione del Segretario di Stato Esteri Luca Beccari che possiamo riassumere in “pagheranno i sammarinesi” suona come un’ammissione rassegnata alla facilità con cui si può imputare ai contribuenti le conseguenze di anni di gestioni discutibili.

È inaccettabile che gli errori di pochi ricadano sulle spalle di molti.

La responsabilità deve essere attribuita e i responsabili chiamati a rispondere per le loro azioni.

La realtà però è inconfutabile: senza i fondi statali, RTV San Marino non potrebbe sostenere la competizione sul mercato.

Siamo di fronte a una televisione pubblica che poggia le sue fondamenta sui contributi dei cittadini, una situazione che minaccia di trasformare un servizio una volta essenziale in un residuo del passato. Nel contesto attuale, dove la rivoluzione digitale ha radicalmente ridotto i costi di gestione e produzione, non possiamo permetterci il lusso di restare ancorati a modelli di broadcasting che ormai appartengono a un’altra epoca.

Ora si impone un’analisi profonda e decisiva sulla rotta da seguire: mantenere lo status quo di una televisione onerosa, vetusta e ingombrante, che si disperde nel tentativo di abbracciare un’infinità di temi senza una linea guida definita, oppure evolvere verso un’identità più istituzionale. Quest’ultima opzione, concentrando le risorse disponibili, potrebbe garantire una comunicazione ufficiale mirata e di qualità, in grado di rappresentare, promuovere e valorizzare efficacemente lo Stato di San Marino.

Personalmente, l’opzione di una televisione istituzionale che offra una copertura di qualità degli eventi istituzionali e dello Stato con un budget ridotto, mi pare possa essere la più razionale.

Questa strada permetterebbe di mantenere l’importanza e la dignità dell’informazione istituzionale senza i pesi economici che ora ci troviamo ad affrontare.

In quest’ottica, è indispensabile un approccio bilaterale: una drastica riduzione delle spese, come suggerito anche dall’ex Direttore Generale Vianello, o un aumento delle entrate che non gravino esclusivamente sullo Stato. Non possiamo continuare a permettere che le lacune di gestione siano coperte sempre e soltanto dai fondi pubblici. E’ totalmente sbagliato anche perchè, ricordiamoci, questi soldi noi non li abbiamo e li prendiamo a prestito con tassi importanti.

È fondamentale liberarci dal fardello di un compagno di viaggio pesante ed ingombrante e intraprendere il cammino verso la creazione di un’entità istituzionale autonoma e snella, specificamente progettata per soddisfare le nostre esigenze istituzionali e di promozione di San Marino.

E mentre le dichiarazioni del Segretario di Stato Lonfernini possono sembrare di circostanza, la sostanza della questione rimane: è il momento di prendere decisioni coraggiose e lungimiranti. San Marino RTV deve incarnare un nuovo modello, uno che sia sostenibile e che onori il contributo dei suoi cittadini, non che lo sprechi in gestioni inefficaci.

È arrivato il momento di fare scelte difficili ma necessarie.

Per troppo tempo abbiamo permesso a una gestione non soddisfacente, visti i risultati, di nascondersi dietro la facciata della funzionalità (è necessaria allo Stato di San Marino). Ora, più che mai, dobbiamo richiedere una seria contabilità, una totale trasparenza e un nuovo corso per la nostra televisione pubblica: un’istituzione che sia risorsa, non un peso e che non consumi inutilmente le nostre preziose, e di certo non esauribili, risorse.

Marco Severini – direttore GiornaleSM

 

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