Def: aula del Senato approva la risoluzione di maggioranza

L’aula del Senato ha approvato con 110 voti favorevoli, 59 contrari e 4 astensioni la risoluzione sul Documento di economia e finanza proposta dai gruppi di maggioranza (FdI, FI, Lega, Civici d’Italia). Via libera – con 115 sì, 29 no e 29 astenuti – anche alla risoluzione sullo scostamento di bilancio per cui è richiesto il voto a maggioranza assoluta dei componenti. Sono di fatto precluse le altre due risoluzioni delle opposizioni e proposte, separatamente, da Pd-M5s e Avs e dal Terzo polo.

Al via nell’Aula della Camera l’esame del Def. Le risoluzioni, di cui una richiede la maggioranza assoluta, verranno votate dall’Assemblea di Montecitorio nel pomeriggio, dopo il question time. Stamani si tiene la discussione generale, al termine della quale interverrà il rappresentante del governo.

Con l’intervento del relatore Nicola Calandrini è cominciato, al Senato, l’esame del Def. Al vaglio dell’Aula, tre risoluzioni riguardanti gli impegni del governo in vista della prossima manovra finanziaria e altrettante relazioni al Parlamento sullo scostamento di bilancio (queste ultime richiedono il voto a maggioranza assoluta dei componenti). Le risoluzioni sono proposte dalla maggioranza, una congiunta firmata da Pd, M5s e Avs e un’altra del Terzo polo in solitaria. Il voto è previsto intorno alle 16.

La maggioranza impegna il governo a “valutare, nell’ambito degli eventuali spazi di bilancio disponibili per la prossima manovra, un intervento in materia di innalzamento delle pensioni minime”. Lo si legge nella risoluzione di maggioranza al Def. Nel documento si impegna inoltre l’esecutivo a “proseguire nell’azione di riduzione del cuneo fiscale” e “a valutare la riallocazione della spesa pubblica dai settori che hanno un basso impatto sulla crescita a quelli che ne possano aumentare il potenziale, considerato che dall’aumento del Pil può derivare un impatto positivo su tutti gli indicatori di finanza pubblica”.

Risoluzione di Pd-M5s e Avs all’esame del Senato – Le opposizioni quasi al completo – cioè Pd, M5s e Avs, escluso solo il Terzo polo – hanno sottoscritto una risoluzione sul Def, al vaglio dell’aula Senato che sta discutendo appunto il Documento di economia e finanza. Lungo l’elenco degli impegni chiesti al governo. Al primo punto, si chiede che l’Italia concordi in Europa “politiche e strumenti comuni di intervento orientati a evitare che la persistenza dell’inflazione abbia ricadute negative sulla diseguaglianza sociale”. Altri interventi riguardano il sostegno del “livello delle retribuzioni e il potere d’acquisto dei salari, in primo luogo attraverso la riduzione strutturale del cuneo fiscale gravante sul costo del lavoro”, la garanzia che “gli interventi previsti per fronteggiare il caro energia siano applicati per tutto il periodo che si renderà necessario”, il rafforzamento dell’assegno unico “aumentando gli importi previsti, ampliando la platea dei beneficiari e rafforzando le clausole di salvaguardia”, misure per “ampliare i congedi parentali, incrementandone il trattamento economico e la fruibilità da parte di entrambi i genitori”, il rafforzamento dell’indennità di maternità e la garanzia sulla realizzazione degli asili nido “come previsto dal Pnrr”. Sul fronte del lavoro, tra l’altro, si chiede di introdurre “un salario minimo legale, salvaguardando la centralità della contrattazione collettiva nazionale”, di “evitare lo smantellamento del reddito di cittadinanza prevedendo il rafforzamento e la riorganizzazione delle politiche pubbliche volte a contrastare la povertà e l’esclusione sociale” e di “favorire l’evoluzione del sistema previdenziale mettendo al centro le donne, i giovani e chi svolge lavori gravosi”. Non manca il riferimento al Pnrr di cui si chiede di “dare piena e rapida attuazione, rispettando tutti gli obiettivi, le riforme da attuare e le scadenze temporali previste” e di “garantire la realizzazione delle opere messe a bando, anche prevedendo lo stanziamento di ulteriori risorse a copertura dei rincari dei prezzi dei materiali”.


Fonte originale: Leggi ora la fonte