Delibera da 300 mila euro: “Magia” autolesionista di Canti, poi Libera fa una gran confusione… E il ruolo di Bevere e Ciavatta “svanisce” … di Enrico Lazzari

…E bravo Stefano Canti! E’ riuscito in una “magia” quasi impossibile: appiopparsi -di fronte all’opinione pubblica- la pressochè totale responsabilità degli aspetti controversi di una vicenda che, in realtà, non vedeva lui nel ruolo di “protagonista”, ma il suo collega Roberto Ciavatta, di Rete, Segretario di Stato alla Sanità, e, soprattutto, il Direttore Generale dell’ISS Francesco Bevere.

Una azione, questa di Canti, che a rigor di logica imporrebbe il patrocinio della Segreteria di Stato al Territorio e Ambiente all’edizione 2023 dell’ormai celebre Festival Internazionale della Magia, che accende ormai da anni la primavera sammarinese. Anzi, ci si potrebbe addirittura aspettare una sua presenza sul palco, con tanto di tuba e coniglio bianco…

Ovviamente si scherza, anche se ci sarebbe davvero poco da ridere… Mi spiace, però, che gli interventi successivi ad un mio approfondimento, pubblicato su queste stesse pagine elettroniche (https://giornalesm.com/san-marino-delibera-da-300mila-euro-su-richiesta-di-bevere-a-ciavatta-e-sembra-il-dg-gli-avrebbe-anche-consigliato-lo-studio-da-incaricare-di-enrico-lazzari/) e l’incauta replica del Segretario di Stato e del “suo” ministero, abbiano fatto una confusione tale da far svanire quelli che sono i temi centrali della vicenda.

Ben inteso, non me ne può fregare “di meno” della “magia” di Canti, ma mi inquieta il totale stravolgimento che, nell’opinione pubblica -grazie anche alle censure superficiali e nel senso spesso errate di Libera-, si è generato della vicenda che sta alla base di tutto, ovvero della delibera da 300mila euro da cui nasce il “caso”.

Credo sia necessario tornare sull’argomento per fare chiarezza e riportare la vicenda alla sua giusta dimensione. E’ un dovere in senso di corretta informazione. Tutto nasce dallo “scoop” di GiornaleSm, che trova e pubblica la delibera n.21. In forma asettica, imparziale, senza commenti nella logica di informazione imparziale che caratterizza gli articoli di questo giornale elettronico.
La delibera non passa inosservata a nessuno, neppure a me che decido di approfondire.

Scopro, così -e lo scrivo a chiare lettere nel primo approfondimento- che il costo dell’intero incarico è congruo e allineato ai prezzi di mercato (anzi, alquanto concorrenziale). Al tempo stesso mi pongo delle domande, nella consapevolezza, però, che la “pratica” è stata aperta già nel 2015 e andrebbe conclusa. E nella consapevolezza che, qualora dovesse accadere ciò che nessuno auspica avvenga (un sisma per intenderci) si aprirebbe immediatamente una “battuta di caccia” verso i responsabili di aver bloccato alla prima fase lo studio oggi disposto in tutte le sue restanti fasi.
Per meglio capire: ricordate il “caos” italiano per l’assenza del piano pandemico aggiornato allo scoppio della pandemia Covid? Ecco, sul Titano potrebbe succedere una cosa simile.

Quindi, la decisione del governo di chiudere quello studio non incarna nulla di controverso. Anzi, appare fin da subito auspicabile. Piuttosto ci si chiede perchè nessuno, dal 2015 ad oggi, lo abbia fatto.

Gli aspetti controversi paiono essere altri. E nessuno di questi è direttamente riconducibile a Canti, o, meglio, al solo Canti, nonostante questi sia riuscito da solo -come per magia, si è già detto- a ritagliarsi il ruolo di “capro espiatorio” perfetto.

Più che sul merito e sull’obiettivo della delibera, infatti, sia i cittadini che, soprattutto, i partiti -sia di governo che di opposizione- dovrebbero interrogarsi su ben altro. Ovvero sull’iter, ufficiale o ufficioso che sia, che ha portato alla scelta dello studio romano a discapito di studi e ingegneri sammarinesi, nonché sull’assenza di una gara pubblica, seppure questa procedura di assegnazione diretta appaia formalmente e legalmente corretta.

Lo “scandalo” -se per inequivocabile chiarezza vogliamo erroneamente definirlo tale- è tutto in una lettera che il 14 luglio scorso il DG Bevere avrebbe inviato al Segretario di Stato alla Sanità Ciavatta e che, si presume, sia regolarmente protocollata sia agli atti dell’ISS che a quelli della Segreteria. Leggiamola iniziando dall’”oggetto”: “Proposta di avvio delle procedure per il completamento dell’analisi strutturale dell’immobile di proprietà della Segreteria di Stato al Territorio (…) Ospedale di Stato, in merito alla vulnerabilità sismica”.

E già qui, il primo dubbio… Perchè Bevere si è rivolto al Segretario di Stato Ciavatta per sollecitare, richiedere un atto relativo ad uno stabile di proprietà della Segreteria di Stato guidata da Canti? Speriamo non sia, questa volta, lo stesso Canti a spiegarcelo ma spiegazioni -se lo riterranno opportuno- arrivino dal mittente che, apparentemente, sembra l’unico in grado di saperlo e quindi spiegarlo.

Onorevole Segretario” (scritto a penna; ndr)… “Onorevole Segretario” -si legge nella lettera-, “…vista la necessità di riorganizzare i servizi dell’Ospedale di Stato a seguito dei cambiamenti derivanti dall’aumento della complessità dei bisogni di salute della popolazione, tra cui l’aumento della fragilità e della cronicità, e nell’ottica di massimizzare l’efficienza dei suddetti;
considerata altresì l’assenza di personale interno all’ISS, dotato di adeguata esperienza e competenza relativamente all’espletamento delle menzionate attività

si richiede al Congresso di Stato, ai sensi dell’art. (…) la preventiva autorizzazione all’attivazione di un contratto di collaborazione con lo Studio Pagnoni Vita Ingegneri Associati di Roma – professionisti con comprovata esperienza nella materia oggetto della presente – per attività professionali finalizzate alla valutazione della sicurezza statica e sismica dell’Ospedale…”.

E’ prassi normale, in casi come questo, rivolgersi al Segretario di Stato alla Sanità e non alla Segreteria di Stato titolare dell’immobile? Ci svelerà questo dubbio il “solito” Canti o, invece, questa volta, lo faranno Ciavatta o Bevere? O, invece, non lo farà nessuno?

Dunque, l’aspetto più controverso -e ciò non significa illegittimo o, peggio, illecito- non è l’avvio dell’iter per la conclusione di uno studio che, anzi, doveva essere concluso già anni fa e, magari, proprio dal governo sostenuto dalle opposizioni che oggi urlano alla scandalo e all’inutile “sperpero” di denaro pubblico, trovando con questa “stupidaggine” terreno fertile in larga fetta della popolazione, ma è l’iter che ha portato alla delibera n.21 e all’autorizzazione per la spesa di 300mila euro.

Perchè lo studio di ingegneri è stato “scelto” e “indicato” al governo in una lettera inviata al Segretario Ciavatta dal Dg Bevere e non in totale autonomia dal governo? Quanti studi ha interpellato Bevere prima di fare la sua scelta, indicarla e farsela autorizzare? Nella lettera o nella delibera non è spiegato…

Non convince, inoltre, la giustificazione addotta a motivare questo iter, ovvero la “fretta” di concludere lo studio entro il 15 novembre (15 ottobre aveva invece specificato Bevere nella sua lettera). Non convince per un motivo semplicissimo: i termini indicati sia nella delibera che nella comunicazioni del Dg ISS a Ciavatta non sono perentori ma indicativi. “Presumibilmente entro il 15 ottobre 2022” si legge nella lettera; “…Al completamento delle attività previste presumibilmente” entro il 15 novembre, si legge invece nella delibera del Governo…

Ecco come sta la questione e quali sono gli aspetti che appaiono controversi e che meritano chiarezza… Una chiarezza, però, che può giungere dai diretti interessati e non da una ennesima “magia” autolesionista del Segretario di Stato Stefano Canti…

Enrico Lazzari