Delitto Garlasco, legale Stasi: “Spazzatura va analizzata”. Consulente Poggi: “Nessun elemento in controtendenza rispetto alla sentenza”

Scontro sulla spazzatura al maxi incidente probatorio nell’ambito delle nuove indagini sul delitto di Garlasco. “Ci sono state tante polemiche sui documenti in queste ore. Hanno tutto il diritto di fare tutte le eccezioni che ritengono opportune nell’interesse del loro assistito, chiaramente. Verranno poi valutate, le altre parti potranno fare le loro osservazioni e poi il giudice e i periti decideranno. A quanto ne so io, l’altro giorno il giudice aveva comunque detto di procedere all’analisi in ogni caso, ancora prima che trovassimo i verbali, però vediamo oggi se sollevano altre eccezioni”. A parlare così è l’avvocato Giada Bocellari, difensore di Alberto Stasi, intervenuta a margine delle analisi in corso in questura a Milano sui reperti trovati nella spazzatura nella casa di Chiara Poggi, dove la 26enne fu uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco.

“Sinceramente non vedo dove sia il problema di analizzare questa spazzatura. Bisogna capire se la loro è un’eccezione prettamente giuridica, che chiaramente io rispetto perché faccio anch’io l’avvocato e quindi giustamente, ripeto, hanno tutto il diritto di fare le eccezioni che vogliono. Poi chiaramente nel merito questa spazzatura c’è e non vedo perché non si debba analizzare, se ci può dare dei dati in più”, ha dichiarato Bocellari, che ha anche voluto allontanare ogni lettura conflittuale della vicenda: “Ho sentito nei giorni scorsi parlare di vittoria, sconfitta, qui non c’è né vittoria né sconfitta, qui c’è solo la necessità di acquisire, se è possibile, ulteriori dati. Non è detto che questa spazzatura ci darà degli esiti, come non è detto che anche le para-adesive ci diano degli esiti, ogni risultato non è da valutare né positivamente né negativamente, ma solo ai fini dell’accertamento della verità”.

“Seguiamo tutte quelle che sono le nuove interpretazioni della scena del crimine che vengono date un po’ da tutti. Devo dire che ad oggi non abbiamo trovato nulla che fosse in controtendenza rispetto a quello che venne acclarato da una sentenza di Corte d’Appello che ha condannato l’imputato nella circostanza”. Lo ha dichiarato Dario Redaelli, consulente della famiglia Poggi, entrando in questura per il secondo giorno di analisi dei reperti sequestrati dopo l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. “Abbiamo ricevuto l’incarico dalla famiglia di assistere a questo incidente probatorio e di valutare tutte quelle che sono le nuove interpretazioni della scena del crimine”, ha precisato, ribadendo che finora non è emerso nulla in contrasto con la verità processuale sancita dalla Corte d’Assise d’appello e confermata dalla Cassazione.

“La famiglia è molto attenta a quello che sta succedendo ovviamente”, ha aggiunto. “È inutile che ribadisca come questa cosa sia per la famiglia di Chiara Poggi un’ulteriore rinnovo della tristezza che hanno patito 18 anni fa, quindi sono molto attenti a tutto e ci tengono che noi si seguano queste cose nella maniera migliore possibile”, ha spiegato il consulente, sottolineando l’intenzione di garantire la massima collaborazione con i periti e la procura. Quanto alla conservazione dei reperti, Radaelli ha osservato che “questo materiale è stato conservato per 18 anni al di fuori di quella che è la cosiddetta catena del freddo”. Se da un lato le tecniche attuali consentono analisi molto più sofisticate rispetto a quelle disponibili nel 2007, dall’altro “è altrettanto vero che da quello che ci risulta questo materiale è stato conservato in maniera aspecifica per una ricerca qual è quella che si andrà a fare”. “La famiglia oggi è aperta a qualsiasi elemento nuovo, vero, oggettivo che potesse arrivare da queste indagini”, ha concluso Redaelli. “La famiglia Poggi ha ricevuto una verità giudiziaria sancita da una corte d’appello e da una corte di cassazione che hanno identificato un condannato. Questa è la posizione attuale della famiglia Poggi”.

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