“I lavoratori sono in piazza, le industrie stanno chiudendo, bisogna che usciamo da quest’Aula con un documento condiviso”. Claudio Felici, capogruppo del Psd, dai corridoi di Palazzo pubblico, mentre parla con la stampa, smorza i toni, duri, del suo intervento di ieri e anche quelli fatti oggi da alcuni dei suoi consiglieri. Il dibattito consiliare, acceso dal documento incentrato sui rapporti bilaterali con l’Italia, letto ieri in Aula dal segretario per gli affari esteri, Antonella Mularoni, proseguira’ nella seduta notturna per concludersi, molto probabilmente, solo martedi’ prossimo. Sono infatti ancora una decina i consiglieri iscritti al dibattito che devono prendere parola, al momento della pausa serale. Nel pomeriggio gli interventi dei consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, sottolineano tutti le preoccupazioni del momento e si appellano alla necessita’ di chiudere il dibattito con un documento condiviso e con un atto concreto.
Dalla maggioranza, il consigliere Pdcs Teodoro Lonfernini appoggia le richieste della piazza: “La nostra autonoma e sovranita’ dobbiamo anche dimostrarla, mostrando buona fede e mantenendo rapporti commerciali su una base di equilibrio”. Si’ alla politica della trasparenza anche da parte di Gian Franco Terenzi, Pdcs: “Si pone la necessita’ di affrontate il tema dello scambio di informazioni, e’ un provvedimento significativo richiesto dalla parte italiana”. A riguardo, non mancano pero’ dubbi: “Per quello che possiamo ora sapere- spiega Terenzi- lo scambio vale per i redditi da risparmio, ma ci dobbiamo preoccupare che non vada ad investire anche il sistema economico”.
Pier Marino Menicucci, Eps, fa ammenda sulle pecche dell’esecutivo e della maggioranza: “Noi Europopolari abbiamo sottolineato le criticita’ nel settore dei rapporti economico finanziari, non abbiamo mai condiviso i toni trionfalistici con cui veniva riferito della relazione con l’Italia, ne’ la semplicita’ con cui si annunciavano le firma, perche’ poi i fatti hanno dimostrato come la criticita’, in questo settore, era ed e’ molto forte”. Infine, il consigliere di maggioranza ha invitato l’intera classe politica “ad interrogarsi su come uscire da questa situazione”. Invito raccolto subito dopo da Marino Riccardi, Psd: “Manca poco piu’ di un mese al primo luglio e non ho constatato passi in avanti dall’ultimo Consiglio, questo dibattito si deve concludere con qualcosa di concreto”. Piu’ dure la parole dei colleghi di partito Mauro Chiaruzzi e Gian Carlo Capicchioni: “Noi prendiamo le distanze dalla linea tenuta fin qui dal governo- manda a dire all’Aula il primo- e chiediamo che se ne vada a casa”. E “credete che con un ordine del giorno faremo cambiare idea all’Italia?”, domanda critico e scettico il secondo.
Dal fronte del Psrs, infine, il presidente Paride Andreoli avanza una domanda diretta al segretario Valentini: “Il documento contenente le contropartite da presentare all’Italia, letto dal segretario Mularoni, e’ gia’ stato inviato a Roma?”. Per conoscere la risposta, bisognera’ attendere le repliche al dibattito, probabilmente, martedi’ prossimo.”
fonte: Della Torre1