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  • Demenza da rugby diagnosticata a Ryan Jones, ‘sono terrorizzato’

    (ANSA) – LONDRA, 17 LUG – Paure e angoscia per una vita che
    letteralmente “sta cadendo a pezzi”, ineluttabilmente giorno
    dopo giorno, a soli 41 anni: la drammatica confessione è dell’ex
    capitano della nazionale gallese di rugby, Ryan Jones, a cui
    pochi mesi fa è stata diagnosticata una forma di demenza allo
    stadio d’esordio. Solo l’ultima testimonianza di una lunga serie
    di ex rugbisti professionisti che, a seguito dei colpi violenti
    subiti nel corso della carriera, hanno sviluppato forme più o
    meno aggressive della malattia neurodegenerativa dell’encefalo.
        “Sento che il mio mondo sta andando in pezzi – il racconto al
    Times di Jones, 75 caps con il Galles, e membro della squadra
    dei Lions nel tour 2005 -. Ho davvero paura perché ho tre figli,
    e altri tre della mia compagna, e voglio essere un papà
    fantastico. Ho vissuto 15 anni della mia vita come un supereroe,
    ma non lo sono. Non so cosa mi riserverà il futuro”.
        Un’incertezza esplosa lo scorso dicembre quando Jones ha
    ricevuto la diagnosi di encefalopatia traumatica cronica (CTE),
    una malattia progressiva degenerativa del cervello che può
    verificarsi dopo un trauma cranico ripetuto. “Sono il prodotto
    di un ambiente che è tutto incentrato sulle prestazioni umane.
        Vorrei solo condurre una vita felice, sana e normale, ma sento
    che qualcosa mi è stato portato via, e non c’è nulla che possa
    fare. Non posso allenarmi più duramente, non posso fare
    l’arbitro, non so più quali siano le regole del gioco”.
        Ritiratosi nel 2015, negli ultimi anni Jones ha sofferto anche
    di depressione, prima di cominciare ad accusare problemi di
    memoria, sempre più gravi. “Sono terrorizzato perché non so come
    starò tra due o tre anni. Nessuno può dirmi se questi episodi di
    mancanza di memoria dureranno una o due settimane, o magari
    saranno permanenti”.
        Un declino inarrestabile, di fronte al quale Jones, come
    chiunque nelle sue condizioni, è impotente. Anche per questo
    l’ex capitano del Galles chiede maggiore responsabilità ai
    vertici dello sport: “Il rugby sta camminando verso il baratro,
    con gli occhi chiusi: è una situazione catastrofica”. Il mese
    scorso, l’Alzheimer’s Society ha stabilito una partnership con
    l’associazione rugbisti professionisti, per fornire informazioni
    e sostegno a giocatori o manager, del passato o del presente, a
    cui è stata diagnosticata la demenza. (ANSA).
       


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