Viene dal PCI, poi vicinissimo, negli anni 60 e 70, alla sinistra socialista di Antonio Giolitti, di Riccardo Lombardi, Giorgio Ruffolo, gli avversari politici storici di Craxi, per intenderci.
Poi è stato ministro con Ciampi.
Poi consigliere di governi, di sinistra, di destra, tecnici.
Probabilmente il più grande costituzionalista italiano.
Illustre studioso dei sistemi democratici.
Nel suo ultimo libro ha voluto dire,con ordine, cose che dice da anni sullo stato della democrazia in Italia.
Sui poteri.
Sullo squilibrio dei poteri.
Sui poteri che ci allontanano dalla democrazia.
Ecco, alcuni passaggi.
Drammatici.
Che l’Italia, ubriaca di menzogne, vive senza dramma.
Ecco….
All’inizio…”pensai che Mani Pulite fosse una correzione.
Poi, però, quando ho visto che il metodo seguito dai magistrati era “o mi racconti qualcosa o resti in carcere”, e quando ho visto le televisioni che riprendevano i processi, quando ho visto la piega mediatica che hanno preso gli eventi, ho cambiato idea”….
Ancora: “tutto questo ha nutrito un atteggiamento alla Robin Hood da parte della società.
I magistrati italiani si sentivano investiti di una missione, del “controllo delle virtù”….la popolarità ha consentito loro di avere un peso sull’opinione pubblica, di fare nuove carriere, di condizionare i media.
… trasformandosi in suggeritori dei media”.
Cassese poi dice che in questo modo si è rotto l’equilibrio dei poteri di Montesquieu.
Si è rotto.
A favore dei Magistrati.
Con il risultato che i Magistrati governano.
“Giudicano, amministrano e infine legiferano”.
Dice proprio così.
L’asse fra magistratura e media diventa potere sovrabbondante su quello politico.
Passaggio fondamentale l’abolizione dell’immunità parlamentare che i Padri Costituenti avevano previsto per bilanciare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Aggiunge.
Quindi dice Cassese, “se guardo la situazione attuale bisognerebbe parlare di giudici che governano. E anche del mancato assolvimento delle loro funzioni”.
Cioè?
“….per cause civili iniziate nel 2014, la fissazione dell’udienza non si sa quando arriverà.
Ercole Incalza, per 14 anni dirigente generale del ministero che prima si chiamava dei lavori pubblici, ha avuto 17 processi e 17 assoluzioni…”, con passaggio in galera….
“Il presidente del Tribunale di Torino, nel 2019, ha fatto la seguente stima: ogni anno abbiamo 150 mila indagati, poi imputati, che attendono quattro anni per essere assolti….
1.500.000 ogni 10 anni…imputati assolti.
Con questo trend ne mandiamo a processo, in 50 anni, 7.000.000, che poi verranno assolti”.
L’arretrato e’ di quattro milioni e 400 mila cause.
Questo è il quadro disegnato da Cassese.
In estrema sintesi. Con alcuni esempi.
E’ questo uno stato democratico?
Vi pare sia così?
Sono cose che leggete sui giornali?
Che ascoltate al tg o nei talk?
No.
E’ democratico un Paese dove la stampa e’ sempre schierata con un potere contro un altro potere?
E il dibattito politico?
Libero? No! Succube? Intimorito? Si!
E se dici queste cose attacchi la magistratura?
No.
Perché la gran parte dei giudici sono persone con piena cultura democratica. E sono consapevoli delle storture democratiche.
Altrimenti non ci sarebbero le 150 mila assoluzioni, 1500.000 in dieci anni, nonostante la mostruosità della macchina mediatico-giudiziaria in campo.
Perché le persone ingiustamente imputate le assolvono i giudici. Non io.
Quindi ci può essere un giudice a Berlino.
Ma è difficile arrivare vivi, a Berlino.
E come si regge questo sistema non equilibrato, irresponsabile e non democratico.
Su che cosa si regge?
Su un corto circuito.
Sulla corruzione dell’opinione pubblica attraverso un’informazione complice.
Sulla corruzione delle relazioni fra chi suggerisce ai giornali, usa i giornali, per costruire consenso sulle inchieste, prescindendo dagli esiti e i giornali che usano farsi usare per imporre lo strapotere dello scandalo scandalistico. Nutrimento di una cattiva informazione che si fa potere. Reale.
Amen.