Intorno alle 9.00 un regionale della linea della Val Venosta è deragliato tra i comuni di Laces e Castelbello in un punto in cui i binari attraversano una stretta gola. Il bilancio è di almeno sette vittime (tra cui il macchinista del convoglio e due minorenni) e di circa 25 feriti. La linea interessata è quella della Val Venosta, che congiunge gli abitati della vallata con Merano, utilizzata prevalentemente da pendolari e studenti. Il treno coinvolto nell’incidente è l’R108 della società di trasporti Sad, una societa’ della Provincia autonoma di Bolzano. Il convoglio era partito da Malles alle 8.20 e sarebbe dovuto giungere a Merano alle 9.43.
Il vagone in testa al convoglio appare ora completamente distrutto. E’ ricoperto dal terriccio e tutti i vetri sono sventrati. La parte frontale è andata addosso a due pini di alto fusto. Sono questi due alberi che hanno fatto in modo che il treno non precipitasse nel fiume. Una delle carrozza del convoglio ferroviario è uscita dalla massiciata ed è in bilico sulla scarpata che incombe sul fiume Adige.
Sul luogo dell’incidente ferroviario, il più grave verificatosi in Alto Adige negli ultini dieci anni, si sono recati già il presidente della giunta Durnwalder e si sta recando anche il ministro per le infrastrutture Matteoli.
LA CAUSA – Il treno sarebbe stato travolto da una frana che ha colpito i binari causando il deragliamento, come ha detto a SKY TG24 il responsabile dei vigili del fuoco di Bolzano Florian Schrofenegger. E ha aggiunto: “Si può escludere l’ipotesi di un guasto”.
A causare la frana non sarebbero state le piogge degli ultimi giorni, ma la rottura di un impianto di irrigazione, come afferma il direttore della linea ferroviaria Helmuth Moroder. Ipotesi, quest’ultima, che trova conferme da un primo sopralluogo dei tecnici che avrebbero infatti riscontrato un difetto in un impianto di irrigazione a monte della frana.
E’ stata “una fatalità incredibile – ha osservatp Moroder – l’impianto è infatti munito di un sistema di sicurezza che provvede ad un blocco automatico nel caso della caduta di una frana sulla massicciata. La fatalità ha voluto che la frana sia sia staccata proprio mentre passava il treno, che così è stato investito in pieno”.
I SOCCORSI – Sul luogo del deragliamento sono già al lavoro squadre di soccorritori ed è stata allertata la macchina della Protezione civile, di cui si sta allestendo sul posto una sede operativa da campo.
Per facilitare gli spostamenti dei vigili del fuoco e delle ambulanze è stata chiusa la strada statale 38 dello Stelvio.
Per fare in modo che il treno non precipiti ulteriormente i pompieri lo hanno assicurato con un grande paranco. Per raggiungere il punto dell’impatto i soccorritori debbono arrampicarsi lungo delle reti paramassi, salendo dal greto del torrente e raggiungendo i feriti dall’alto.
“E’ una scena agghiacciante, il treno è pieno di terra e di fango. Dobbiamo lavorare con le mani, è una cosa tremenda”. Lo ha detto un pompiere volontario sul posto del deragliamento in Venosta.
LA LINEA – La linea della val Venosta dove è deragliato un treno causando numerosi feriti, è una delle più moderne dell’Alto Adige. Realizzata su un tracciato preesistente, è stata inaugurata nel 2005.
La linea parte da Malles, in cima alla vallata, nei pressi del confine con l’Austria e con la Svizzera e – con un tracciato affascinante ai piedi di monti alti 3 mila metri e lungo le pendici coltivate a frutteto – giunge sino a Merano.
Di prima mattina il servizio viene rafforzato, per far fronte alla maggior domanda di trasporto di lavoratori e studenti, mentre nei fine settimana i convogli circolano in gran parte in doppia trazione. In più ogni due ore c’è un collegamento diretto con i treni espresso regionali, che nel tratto dalla Bassa val Venosta si fermano solo nelle località principali e permettono di spostarsi dall’Alta Val Venosta a Merano in tempi più rapidi. Questi treni espresso – che circolano soltanto nelle giornate feriali – proseguono poi per Bolzano, garantendo un collegamento diretto anche con il capoluogo.