
(ANSA) – NUORO, 31 MAR – La commissione Giustizia della
Camera ha varcato i cancelli del carcere di Badu ‘e Carros, a
Nuoro, intorno a mezzogiorno per una visita sopralluogo, dopo le
denunce per i problemi di sicurezza e vuoto di organico, in
seguito alla clamorosa fuga dal reparto di alta sicurezza del
boss della mafia garganica Marco Raduano. L’uomo è latitante dal
25 febbraio scorso, quando riuscì ad evadere calandosi con le
lenzuola dal muro di cinta dell’istituto di pena nuorese.
In testa al corteo di auto che ha portato i deputati al
penitenziario barbaricino il presidente della commissione
Giustizia Pietro Pittalis (Fi): “Questa è una delle prime visite
che la Comissione intende effettuare in tutte le carceri della
penisola, per rendersi conto di persona delle criticità
lamentate in riferimento all’organico e ai problemi delle
strutture edilizie e alle problematiche legate alla
digitalizzazione – ha detto il parlamentare -. Oggi incontreremo la direttrice dell’istituto Patrizia Incollu, i sindacati della
poliza penitenziaria e il garante dei detenuti. E’ un’occasione
che serve per farci un’idea chiara di ciò che è necessario fare
perché le carceri siano in sicurezza: con la Finanziaria 2023 è
stata previsto l’assunzione di mille agenti di polizia
penitenziaria per colmare il vuoto di organico e dare risposte
alle richieste dei sindacati”.
Nel corteo anche due parlamentari del nuorese del M5S Alessandra Todde e Emiliano Fenu: “Dopo la clamorosa evasione
del detenuto dal reparto di alta sicurezza noi parlamentari
possiamo verificare e quindi agevolare sia le necessità dei
detenuti ma soprattutto delle istituzioni carcerarie – ha
spiegato la deputata Alessandra Todde – Sarà l’occasione per far
sentire la voce della commissione Giustizia e del parlamentari
nuoresi”. Dopo gli incontri previsti nel carcere, la commissione
Giustizia ha convocato una conferenza stampa alle 15.30 in
prefettura dove esporrà il risultato dell’incontro nel
penitenziario barbaricino. Subito dopo è prevista una riunione
con il prefetto Giancarlo Dionisi. (ANSA).
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte