
(ANSA) – NUORO, 13 MAR – Numerose criticità sono state messe
in luce stamattina al carcere di Badu ‘e Carros di Nuoro, da una
delegazione di dirigenti del sindacato autonomo di Poliza
Penitenziaria (Sappe) guidata dal segretario Donato Capece, in
visita di solidarietà alla Polizia penitenziaria dopo la
clamorosa fuga dal reparto di alta sicurezza del boss della
mafia garganica Marco Raduano, di 39 anni.
L’uomo è latitante dal 25 febbraio scorso quando riuscì ad
evadere dal penitenziario barbaricino, rubando una chiave,
arrivando alla cinta esterna e calandosi con le lenzuola fuori
dal carcere. I sindacalisti ricevuti dalla direttrice Patrizia
Incollu e dal nuovo comandante pro tempore Amerigo Fusco, sono
stati oltre due ore all’interno della struttura.
“Il Sappe è qui presente per portare vicinanza e solidarietà
ai colleghi di Nuoro dopo l’evasione del boss della mafia
garganica – ha commentato il segretario Capece – Siamo rimasti
esterrefatti da quello che è successo che per agenti seri e con
professionalità alte come quelli di Nuoro, è stato uno schiaffo.
Del resto però avevamo più volte denunciato le criticità, le
stesse che abbiamo trovato oggi: una carenza di organico di
almeno 60 unità, la tecnologia inesistente o non funzionante:
mancano i sistemi di sicurezza dell’ anti scavalvamento e dell’
antintrusione che fanno scattare l’allarme se si esce o si entra
dal muro di cinta. Abbiamo un problema di sicurezza interna: gli
agenti non sono protetti dai vetri che li distanzia da detenuti
altamente pericolosi, inoltre chiediamo forze fresche per
ringiovanire i reparti e garantire così la sicurezza per la
collettività”.
“Qua abbiamo una condizione di lavoro pessima e grandi numeri
di detenuti pericolosi – ha detto Luca Fais segretario
regionale del Sappe – La maggiore carenza in questo
penitenziario, che si è sempre contraddistinto per l’alta
sicurezza, è il personale e l’evasione del 25 febbraio ci fa
capire che qualcosa non è andato. Il ministero e
l’amministrazione penitenziaria devono investire sull’organico e
sulla tecnologia altrimenti questa non sarà l’unica evasione ma
ne potranno succedere delle altre”. (ANSA).
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