Dialoghi dal Romanzo originale n.3 Il tallone di Paride e il governone

Il segretario di quel partito di opposizione era in un lago di sudore “siamo isolati siamo isolati…non l’hanno bevuta e siamo isolati”, la strategia suggeritagli aveva fallito la missione in commissione e ancora un’altra volta aveva fornito un assist vincente alla controparte uscita poco tempo prima. L’uomo era sconsolato, non sapeva più che pesci prendere e anche se l’avesse saputo sarebbero stati pesci piccoli. Il segretario in attesa di un buon consiglio che gli arrivasse da un consigliere cogitava sui punti deboli del suo mitico predecessore

<<Eppure anche Paride deve avere un tallone di Achille!>> <<O no? Porca Troia! (Intesa come città ovviamente così la censura non me la può tagliare perché la geografia e la mitologia non sono un’ opinione.)>>

La situazione non certo idilliaca ma più Illiaca, cominciava a scuotere gli animi e ad esigere l’intervento di qualche Deus ex machina che suggerisse il cammino.

Aguzzato l’udito sulla stanza a fianco in cui altro non si fa se non parlare di come “saltar su” improvvisa e superba ebbe l’illuminazione sperata “Un governone di responsabilità” ecco quello che ci salverà. Un governone di quelli belli, tosti, pesanti, omnirapresentati dove ciò che conta non sono i risultati, ma è esserci per il gusto di esserci e di dire io c’ero…non ho fatto niente ma c’ero.

Uno di quei governi che l’importante è partecipare, che ci si fida l’uno dell’altro finché si cammina rasenti al muro, che l’onestà regna sovrana e si comincia un congresso di stato con tanti buoni propositi e si finisce con uno che scappa e gli altri ministri “senza portafoglio”…e anche i cittadini senza portafoglio.

Bella, bella idea davvero…San Marino ha giusto bisogno di un’ondata di vecchio, ha giusto bisogno di perseverare negli errori verticistici degli ultimi 20 anni, ha giusto bisogno di usare i vecchi metodi per incancrenire i problemi nuovi…<<la propongo subito ai miei colleghi degli altri partiti>>, si disse fiero il segretario una volta avuto il permesso di farlo. Nel frattempo la mitologia omerica del paese si evolveva fino a raggiungere punte narrative grottesche…mentre tornando da Roma Cassandra ci parlava di Black List la personale Odissea del Titano, che monte è ma da solo poco può fare con chi di Monti ne ha Tre, e di omerico si può dir solo che ha un po’ la voce da Procio, spingeva le sorti del paese verso orizzonti nuovi e inesplorati. Mentre il vecchio che avanza dai pasti precedenti sperava nel governone, fortunatamente una parte consistente si rendeva sempre più consapevole che i tempi erano maturi: era arrivato il momento di tessere la tela del futuro di giorno ed impedire che qualcuno la disfacesse di notte solo per curare i suoi interessi, o perché voleva mettere la sua firma sulla tela nuova. Era arrivato il momento di lottare e difendere la nostra Troia da chi la vuole conquistare così facilmente, era arrivato il momento di dimostrare la responsabilità nei fatti, negli atteggiamenti e nell’esempio; e non nelle parole vacue, inconsistenti e tese solo a conquistare un potere fittizio. Il mito di San Marino ha ancora un futuro e molte storie da raccontare.                                                        Robert Langdon