Sono circa 6.500 le domande raccolte dal sindacato che rimarca come i ritardi siano da imputare alla Pa.
Csdl e Cdls cercano di bypassare il segretario Capicchioni e chiedono un incontro a tutto il governo.
Una presa di posizione ufficiale e forte contro la segreteria di Stato alle Finanze e lo stesso segretario di Stato Gian Carlo Capicchioni.
La Csu non usa giri di parole e definisce infatti “assurdo e incomprensibile il rifiuto del segretario” ad una proroga nella dichiarazione dei redditi.
La problematica è ormai nota ed emersa già un paio di settimane fa proprio dalle colonne della Serenissima, quando il segretario alle Finanze Capicchioni, confermò in conferenza stampa che un eventuale ritardo nel pagamento del conguaglio IGR a fine luglio (già prorogato di un mese rispetto al passato) avrebbe creato difficoltà al bilancio. Tradotto, si tratta dei problemi alla liquidità di cassa, quella con cui si pagano stipendi e pensioni. Contabilmente il bilancio pubblico viaggia verso il pareggio, il problema quindi è solo dovuto alla liquidità, drasticamente calata in questi anni.
L’oggetto del contendere è però più complesso, perché riguarda l’applicazione della riforma fiscale.
E proprio l’applicativo per la compilazione on line della dichiarazione dei redditi con tanto di calcolo – lasciato in capo al contribuente – del credito di imposta e l’indicazione dei redditi esteri, dove i tempi di rilascio dei documenti dagli altri paesi, Italia compresa, spesso non coincide con San Marino ha avuto continui rimaneggiamenti e ritardi. E così ora, complice il boom di dichiarazioni in capo ai sindacati (tra Usl e Csu sarebbero oltre 6.500) non ci sarebbero i tempi fisici per completare la compilazione. Problema tra l’altro già fatto presente da tempo anche da parte dei Dottori commercialisti ed esperti contabili.
Di qui l’incontro di mercoledì scorso in segreteria di Stato che però è stato inconcludente.
E la reazione della Csu non si è fatta attendere: ieri infatti è partita dal Central Square una richiesta di incontro “urgentissimo all’intero congresso di Stato”, insomma, bypassare il segretario Capicchioni. Scrivono infatti dalla Csu: “Ha creato gravissimi problemi a tutti i soggetti abilitati alla compilazione delle dichiarazioni dei redditi, l’enorme ritardo nella consegna del programma informatico necessario per effettuare materialmente le dichiarazioni, reso disponibile dall’Ufficio Tributario solo nel pomeriggio del 2 giugno, quindi con un ritardo di due mesi dall’avvio della raccolta delle dichiarazioni e con una previsione di soli due mesi di tempo per l’elaborazione delle pratiche. Ciò – prosegue la nota – ha aggravato ulteriormente una situazione già difficile, per effetto di un numero di contribuenti che hanno l’obbligo della dichiarazione aumentato in modo esponenziale, di procedure nuove e notevolmente più complesse che in passato, e alla continua implementazione della norma tributaria con circolari che vengono emanate anche in questi giorni”.
La Csu quindi “vista l’oggettiva impossibilità di espletare tutte le dichiarazioni entro il termine del 31 luglio” insieme all’Ordine dei commercialisti ha “ripetutamente sollecitato il segretario di Stato per le Finanze a prevedere una proroga” che per la Csu “si rende assolutamente necessaria”.
Ma non sembra di questo parere il segretario di Stato Capicchioni che “ha opposto una totale indisponibilità, del tutto inaccettabile e incomprensibile”. Di qui la richiesta dell’incontro “urgentissimo” a tutto il governo “per trovare adeguate soluzioni alla problematica”. Dal canto suo la Csu assicura anche di avere “già prospettato soluzioni molto concrete e fattibili per superare eventuali criticità di cassa che, comprensibilmente, uno slittamento dei tempi potrà comportare per lo Stato”. Il riferimento è appunto alla liquidità.
La stessa Csu ricorda che l’anno scorso “ha elaborato 5.400 dichiarazioni, con il programma applicativo reso disponibile da inizio aprile, quindi avendo avuto a disposizione 3 mesi di tempo. Va peraltro sottolineato che fino al 2014 le procedure erano note e consolidate da lungo tempo. Quest’anno le dichiarazioni raccolte dalla Csu sono ben 6.500, con il programma reso disponibile da poco più di un mese, e con procedure nuove, più complesse e in parte non del tutto chiarite”.
Di qui l’accusa che “La rigidità” del segretario per le Finanze “risulta ancor più assurda, incomprensibile e al di fuori di ogni principio di ragionevolezza e buon senso” perché, conclude la Csu “le responsabilità di questo slittamento in avanti dei tempi sono tutte e interamente da attribuire alla Pubblica Amministrazione, che ha compromesso le tempistiche previste”.
La Serenissima