Diciotto anni fa la morte dell’Avvocato, la Juve lo ricorda

(ANSA) – TORINO, 24 GEN – Sono passati 18 anni dalla morte
dell’Avvocato Gianni Agnelli, scomparso il 24 gennaio 2003, a 81
anni. Presidente della Fiat per 30 anni dal 1966 al 1996, è
stato uno dei più noti imprenditori italiani e ha ricoperto la
carica di senatore a vita. In una lunga nota sul proprio sito lo
ricorda la Juventus: “In pochi, davvero in pochi, la nostra
storia l’hanno scritta come l’Avvocato, che se ne andava proprio
oggi, 18 anni fa. La Supercoppa, vinta pochi giorni fa, gli
avrebbe regalato un sorriso e strappato, probabilmente, un
commento destinato a diventare eterno. Scenderemo in campo
pensando a lui, che è sempre nei nostri ricordi, nel nostro
presente e nelle nostre vittorie”, afferma la società bianconera
prima della partita, poi vinta, con il Bologna. .
    Lo ricorda anche in un tweet il nipote Lapo Elkann: “Passano
i giorni e gli anni e TU sei Sempre con me. Non hai mai smesso
di esserci e di darmi Amore, Forza, Coraggio e Energia ?nel
guardare avanti”.
    “E’ vero – scrive ancora la Juventus – che nel calcio si
corre sempre. E’ vero il nostro sport non permette di fermarsi,
dopo una vittoria bisogna già pensare al prossimo obiettivo,
dopo una giornata storta c’è subito l’occasione di rialzarsi. Il
calcio va veloce, forse mai come in questa stagione, ma c’è
qualcosa che resta eterno, indelebile, immutatamente forte nel
corso degli anni: il ricordo, il pensiero di una storia
grandiosa e di chi la ha scritta. Sarebbe impossibile raccontare
Giovanni Agnelli in poche parole. Si potrebbero citare le sue
vittorie alla guida della Juventus, il suo stile inconfondibile
o forse, più di tutto, la sua vicinanza alla squadra anche dopo
la presidenza, testimonianza di un legame in grado di andare
oltre i ruoli, oltre gli impegni, oltre ogni ostacolo.
    Testimonianza di un amore. Le sue frasi, il suo modo di essere
sono per noi fonte d’ispirazione e continuiamo a lavorare ogni
giorno per essere sempre migliori, per continuare a vincere,
attingendo dalle nostre radici, dalla nostra storia, ma con lo
sguardo costantemente rivolto al futuro, con la voglia di
tingerlo sempre di bianconero. Di questo, ne siamo certi, ne
sarebbe stato orgoglioso”. (ANSA).
   


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