«Oggi Apple ha reinventato il telefono». Quella frase, scritta alle spalle di Steve Jobs mentre mostrava al pubblico il primo iPhone, è la dimostrazione di come neanche il fondatore della Mela aveva capito la portata di quanto stava accadendo quel 9 gennaio del 2007. La categoria smartphone, nata solo 10 anni fa anche se sembra un’altra vita, non ha cambiato solo il nostro modo di comunicare. Ha creato dal nulla nuovi mercati, nuovi servizi e abitudini, al punto che sono davvero pochi gli oggetti di consumo che possono essere accomunati alla rivoluzione portata dall’iPhone nel nostro quotidiano. La macchina, il televisore e davvero poco altro.
E questo in realtà è diventato un problema per l’industria dell’hi-tech, a cominciare proprio da Apple. Ci si era abituati troppo bene. Ora invece il comparto è sostanzialmente fermo, pur su cifre ragguardevoli: nel 2017 il valore dei prodotti tecnologici di consumo sarà intorno ai 754 miliardi di dollari, il 47% dei quali originato dalle sole vendite — anche loro in frenata — di smartphone. Che si può ben capire essere al centro di un universo che è alla ricerca di un nuovo campione ma che è anche sempre più consapevole che non lo troverà.