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  • Diesel Volkswagen truccati, in Italia a rischio un milione di auto

    RegginiDopo lo scandalo del «dieselgate», nei palazzi comunitari di Bruxelles tutti ostentano stupore ed incredulità per la truffa dei motori diesel con dati sulle emissioni truccati prodotti e messi sul mercato dalla Volkswagen. Ma, secondo una ricostruzione del financial Times, le istituzioni e gli Stati membri erano stati avvertiti sin dal 2013 del pericolo per l’ambiente rappresentato da software e strumenti (peraltro illegali sin dal 2007) per alterare i risultati dei test inquinanti dei motori diesel.

    Autorità sapevano, ma nessuno si è attivato
    Ecco i fatti ricostruiti dal Financial Times. Nel 2013 la Commissione Ue lancia l’allarme sul rischio di manipolazione dei test sulle emissioni da parte delle case automobilistiche, pubblicando un rapporto del suo Joint Research Centre, che evidenziava i problemi posti dal defeat device, il dispositivo oggi al centro dello scandalo Volkswagen. Ft nota come né le autorità a Bruxelles, dotate di poteri limitati, né quelle degli Stati nazionali si siano attivate fino allo scandalo di questi giorni.

    Il rapporto del Joint Research Center dell’Ue
    I?dispositivi su cui il report puntava il dito sono gli stessi di quelli impiegati da Volkswagen e scoperti negli Usa. Eppure sono stati ignorati dai Ventotto, nonostante gli avvertimenti contenuti nel rapporto del Joint Research Center. Il rapporto suggeriva già allora di effettuare i test sui gas inquinanti su strada e non dentro officine attrezzate solo a simulare l’andatura più o meno veloce delle auto.

    Trucco smascherato nel 2013?
    Il riferimento è al software capace di ridurre le emissioni di sostanze inquinanti solo quando i software gli segnalavano che l’auto diesel su cui era fraudolentemente installato si trovava sui rulli per i test in officina. Una volta in strada, verificando che la macchina curvava e non si trovava più su dei rulli con lo sterzo bloccato, il programma si spegneva da solo, facendo impennare anche di 40 volte i livelli di inquinanti. Il tutto all’insaputa dei proprietari delle vetture ma non delle case costruttrici.

    La lobby del diesel
    Secondo il quotidiano economico finanziario della City «l’incapacità delle autorità regolatorie in tutta l’Ue di denunciare questi trucchi porta alla luce il potere delle lobby dell’industria automobilistica europea, che ha scommesso molto sui diesel. Circa il 53% delle nuove auto vendute nell’Ue sono (oggi) diesel – si legge nell’inchiesta pubblicata oggi su Ft – rispetto al circa 10% dei primi anni ’90». Il conservatore Daily Telegraph, citando Greenpeace, sostiene che a Bruxelles è attiva una potente lobby del diesel che solo nel 2014 ha speso 18,4 milioni di euro per sostenere la diffusione di questo tipo di motori.

    Ue:?mai testato i software dei motori, solo misurato emissioni
    Dopo l’articolo del Financial Times, un portavoce della Commissione Europea ha ricordato che spetta agli Stati, non a Bruxelles, verificare software incriminati come quello di Volkswagen. In sostanza, la Ue nega di aver mai analizzato i software per la gestione dei motori. «Il team di ricerca della Commissione Ue ha misurato le emissioni e scoperto che i test di laboratorio non catturano accuratamente la quantità di gas nocivi emessi durante la guida su strada e ha fornito sostegno vitale agli sforzi della Commissione per introdurre i test su strada», ha aggiunto il portavoce. «Questa differenza nei test sulle emissioni sono cosa nota. Identificare l’uso potenziale di applicazioni ingannevoli non è mai stato parte di questi studi e non sarebbe nemmeno stato possibile visto che i ricercatori non avevano accesso ai motori, ma venivano misurati sono i gas di emissione», ha precisato.

    «La Commissione – prosegue il portavoce – ha quindi seguito le ricerche scientifiche e iniziato immediatamente a lavorare sull’introduzione dei test su strada». Ed è stato fatto lavorando con gli esperti nazionali e le commissioni tecniche nazionali da maggio di quest’anno, affinché i test su strada possano essere avviati da gennaio 2016. «È importante capire che la Commissione stabilisce il quadro regolatorio ma non è un organo incaricato all’attuazione. Sono le autorità degli Stati membri a dover agire sul campo. Quindi non è questione che compete alla Commissione», conclude il portavoce.

    Dieselgate:?in Italia coinvolti circa un milione di veicoli
    Intanto si apprende che in Italia i motori diesel truccati della Volkswagen potrebbero essere circa un milione. Lo ha dichiarato il viceministro ai Trasporti, Riccardo Nencini, in occasione del meeting dei Centri di revisione auto. «Una previsione di massima – ha detto Nencini – indica circa un milione di veicoli coinvolti. Sono in corso controlli per verificare il danno provocato anche in Italia». L’indagine, secondo Nencini,«potrebbe chiudersi entro pochi mesi, entro la fine dell’anno. Auspico – ha aggiunto – che Volkswagen risolva rapidamente questa situazione. Vedo che si sta muovendo con grande celerità: ha cambiato i vertici in poche ore dalla notizia dello scandalo»