Vallate sempre più deserte riportiamo li i servizi . In questa tornata elettorale ce lo sentiremo ripetere spesso . E’ il canto delle sirene che i candidati intonano per raccogliere voti . L’importante è non usare il termine Ospedale in valmarecchia , meglio parlare di servizi sanitari, sociosanitari ecc.
Vogliamo cogliere questa ennesima occasione, per ribadire un concetto facile facile , ma che non viene ascoltato . L’ospedale di Novafeltria non deve essere trasformato in una casa di comunità. Per chi non ha dimestichezza sui termini , cerchiamo di fare chiarezza, prendendo in prestito ,dalle pagine della AUSL della Romagna, le seguenti declaratorie partendo dalla premessa che l’AUSL della Romagna dispone di 7 presidi ospedalieri principali per un totale di 13 stabilimenti ospedalieri e 128 case della Comunità :
L‘ospedale principale è una struttura specialistica a cui si ricorre quando vi è la necessità di effettuare cure complesse e intensive nello stato acuto della malattia. E’ un centro ad alto contenuto professionale e tecnologico, organizzato in dipartimenti settoriali, a seconda delle varie branche specialistiche. Lo stabilimento ospedaliero è tutto o parte dell’Ospedale principale.
La Casa della Comunità, è il modello organizzativo per l’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento, luogo fisico e di facile individuazione, gestito dai medici condotti ( MMG) .
Sempre in quelle pagine l’ospedale di Novafeltria apparterrebbe alla categoria degli Stabilimenti ospedalieri (stabilimento ospedaliero del Presidio Ospedaliero di Rimini ) e non come Presidio Ospedaliero in area disagiata (come previsto in atti ). Nel 2021 inizia il progressivo smantellamento con l’ eliminazione della struttura semplice di chirurgia. La conferma è arrivata nel luglio dello scorso anno , l’11 per essere precisi , con la quale il Direttore Generale della AUSL della Romagna Dr CARADORI , comunicava che l’Ospedale di Novafeltria era “passato” sotto il governo del direttore del Distretto RN nord .
Sia il sindaco di Rimini che l’ex Sindaca di Santarcangelo parlano di riportare i servizi sanitari (l’uno) e socio sanitari ( l’altra) ma si guardano bene dal sottolineare la necessità di restituire all’Ospedale di Novafeltria lo status previsto al punto 9.2.2 dell’Allegato A) del DM 70 del 2015 , la cui configurazione è l’unica garanzia del mantenimento del servizio e dei livelli occupazionali .
Per essere estremamente chiari , la Val Marecchia che conta 55.000 abitanti su un territorio esteso 371 km in gran parte montano, necessita, oltre che della Casa e all’Ospedale di Comunità , di un Presidio Ospedaliero di base , configurato con una Unità Operativa Semplice di Medicina, una di Chirurgia ed un Pronto Soccorso. Una struttura che sia in grado di trattare le patologie minori ( che come ha ricordato Michele Pascale , rappresentano il 90% dei casi bisognevoli di cure ).
Un Ospedale che si aggiunga , in modalità sinergica, a quello di Rimini e Riccione. Questo avremmo voluto sentirci dire, tutto il resto sono chiacchere. Questo è quanto chiederemo ai candidati , supportati anche dall’ennesima raccolta firme che stiamo approntando , durante i 4 lunedì di settembre nella tradizionale Fiera di Pugliano.
Il cittadini del comune di Montecopiolo, si sono dichiarati particolarmente interessati ad avere un ospedale vicino e non uno ad oltre 40 km di distanza.
Novafeltria 2 settembre 2024
il Comitato Giù le Mani dall’Ospedale di Novafeltria