Cassa del Baganza, al via la gara europea per l’affidamento dei lavori. È stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale il bando che porterà ad aggiudicare le opere, dal valore complessivo di 68 milioni di euro, e far partire il cantiere entro il mese di ottobre.
L’opera, finalizzata alla messa in sicurezza idraulica del tratto del Baganza che attraversa la città di Parma, punta anche ad un significativo miglioramento della difesa dalle piene a valle del capoluogo e nell’abitato di Colorno.
In risposta al bando, le imprese interessate hanno ora tempo fino al 19 di luglio per presentare le loro offerte. Scaduto tale termine inizieranno le operazioni di gara, è previsto un periodo di circa 2 mesi per lo svolgimento delle attività istruttorie e di valutazione, per cui l’inizio dei lavori è stimato per il prossimo mese di ottobre.
Le caratteristiche della Cassa sul Baganza
La cassa di espansione del Baganza sarà realizzata a circa 15 km a monte della confluenza del corso d’acqua con il torrente Parma. Potrà contenere fino a 4 milioni 700 mila metri cubi di acqua e occuperà un’area di 8,6 ettari, estesa i territori dei Comuni di Parma, Collecchio e Sala Baganza. Sarà circondata da circa 3 chilometri e 300 metri di arginature la cui altezza varia in modo crescente dalla quota terreno fino a raggiungere, nella parte più a nord, una quota massima di 16 metri.
Sarà composta da due comparti, che entreranno in funzione in successione, a seconda della quantità d’acqua da invasare. Sono in tutto tre i manufatti in calcestruzzo previsti per consentirne la regolazione idraulica. Il manufatto principale è formato da una diga dotata di quattro paratoie mobili che serviranno a regolare la portata in uscita dal corso d’acqua, analogamente a quanto avviene per la cassa del torrente Parma.
Il progetto, dopo essere stato approvato in sede di Via, valutazione di impatto ambientale regionale, ha avuto l’approvazione della Direzione Generale Dighe del ministero delle Infrastrutture dopo il parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici.
In base alla normativa, per poter valutare nel dettaglio il progetto, è stato realizzato nel Polo Scientifico Aipo di Boretto (Re) un modello fisico in scala 1:40 tramite il quale sono state effettuate prove e verifiche con la supervisione dell’Università di Parma.
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