Martedì di campionato, anche per la serie B, ma mai Diletta Leotta, volto di Sky Sport, avrebbe immaginato di diventare in pochissime ore, su Twitter, il trending topic del giorno. Il suo nome come hashtag era in cima alle classifiche degli utenti dei social. Eppure le partite di serie B dovevano ancora iniziare. Un martedì che si è trasformato, nel giro di pochissimi istanti, per la giornalista sportiva di Sky in un vero e proprio incubo.
Sui social hanno iniziato a girare alcune sue foto intime, in certi casi ritoccate con veri e propri fotomontaggi. Ha rivissuto così la stessa situazione – tutt’altro che gradevole – in cui si era ritrovata qualche anno fa Scarlett Johansson. Anche a lei, come alla bellissima attrice, avevano hackerato il cellulare. Una violazione della privacy in piena regola che ha costretto la Leotta a rivolgersi alla Polizia Postale per formalizzare la denuncia contro ignoti.
Ieri mattina, appena sono state fatte circolare le sette foto in questione, si è istantaneamente scatenata una vera e propria accelerazione alla condivisione. Tanto da arrivare alla creazione di un link che permetteva di scaricare le immagini in pochissime secondi.
La diffusione così capillare e senza alcun freno di foto private – che tali dovevano restare – ha riportato al centro dell’attenzione la tragica fine di Tiziana Cantone, la ragazza di Napoli che si è suicidata dopo che la diffusione virale di un suo video hard le ha distrutto la vita.
La giornalista ha affidato ad un comunicato stampa la sua reazione all’episodio. In una nota diffusa a metà pomeriggio, in cui si è dichiarata amareggiata e indignata, ha detto: «Il pensiero è rivolto a ragazze più giovani, magari meno solide, cercando di condividere l’ esperienza sul fatto che chiunque distribuisce con leggerezza una foto privata, magari di un amico, di una fidanzata o di una ex senza chiedere il suo consenso commette un reato. Questo è ciò che tutti i ragazzi devono avere bene in mente perché una condivisione su WhatsApp o sui social, che non hanno sistemi di controllo dei materiali che transitano su di loro, diventa incontrollabile e senza possibilità di ritorno». Diventando, in qualche maniera, una testimonial di una battaglia sempre più necessaria per rispettare la propria privacy e combattere le storture del web. Il Resto del Carlino