E’ successo tutto circa 8 anni fa. Era il 2002 quando, Francesco Campana, accende alla Banca Agricola Sammarinese un certificato di deposito al portatore, di 300 milioni di lire, (150mila euro), dopo sette anni dopo, il fratello di Wanna Marchi, Dino – terzo nella questione ed appunto riciclatore, si è presentato alla Banca Sammarinese di Investimento, per incassare i soldi, la stessa Bsi si è rivolta alla Bac la quale, dopo le verifiche del caso, ha segnalato all’Aif un caso di riciclaggio, con il conseguente sequestro del titolo da parte del Tribunale sammarinese.
