Ci sarebbe -il condizionale è d’obbligo- una sorta di “trattativa” riservata in corso fra il Congresso di Stato e il Direttore Generale dell’ISS Francesco Bevere. Un confronto finalizzato all’individuazione di un compromesso soddisfacente per ambedue le parti, grazie al quale il Dg italiano rassegnerebbe le sue dimissioni dall’incarico. E grazie al quale l’Iss si sbarazzerebbe di una figura ormai incompatibile con il resto del Comitato Esecutivo dell’Istituto per la Sicurezza Sociale.
Infatti, pur senza mettere in dubbio l’autorevolezza professionale del massimo dirigente italiano chiamato a guidare l’Iss sammarinese ai tempi del “retino” Roberto Ciavatta ai vertici della Segreteria di Stato competente, è parere comune -sia dentro che fuori l’Iss stessa- che il primo passo per riportare il servizio sanitario pubblico sammarinese a standard qualitativi accettabili sia la sostituzione del Direttore Generale, per l’incompatibilità ormai insanabile dello stesso con il resto dei dirigenti, o gran parte di loro.
La soluzione, quindi, sembra profilarsi all’orizzonte e prevederebbe per Bevere un cambio di ruolo, passando da Dg a consulente, ad esempio incaricandolo di seguire, per la Repubblica, l’evoluzione normativa europea così da aiutare il Titano ad adeguarsi. Vedremo…
Sta di fatto che, anche a costo di pagare una pesante penale (come sancito dal contratto in essere), appare indispensabile sostituire il vertice operativo dell’Iss, le cui azioni del passato hanno come non mai compattato primari, sanitari, infermieri e dirigenti al fianco dei “nemici” di turno dello stesso Bevere. Come accaduto nel caso della “guerra” che questi sferrò all’indirizzo del direttore del dipartimento ospedaliero, quell’Ivonne Zoffoli oggi alla guida dell’Ospedale di Riccione.
In quell’occasione, quando il Direttore Generale spingeva con la massima forza verso una immediata rimozione della stessa, circa 150 sanitari (fra cui almeno 7 primari) non esitarono un istante a sottoscrivere una sorta di petizione in difesa della dirigente ospedaliera che, fin da subito, suonò come una sonora contestazione del Direttore Generale e dei suoi piani, determinando una prima insanabile frattura fra lo stesso e gli operatori sanitari dell’Ospedale di Stato.
“I Sanitari dell’Ospedale di Stato -si leggeva nella lettera consegnata sia al Comitato Esecutivo dell’ISS che al Governo- apprendendo di possibili futuri cambiamenti all’interno della Direzione del Dipartimento ospedaliero, con la presente desiderano confermare la propria stima e fiducia alla Dott.ssa Ivonne Zoffoli, che in questi difficili anni ha sempre dato la sua disponibilità diurna e notturna per risolvere le problematiche contingenti in maniera efficace”.
E ancora: “La gestione ospedaliera durante l’epidemia Covid, la campagna vaccinale e la continua organizzazione delle degenze per mancanza di posti letto sono solo alcuni esempi della difficile attività svolta quotidianamente con abnegazione. Riteniamo che le sue competenze dirigenziali si siano dimostrate utili e adeguate alle richieste sanitarie del nostro Istituto di Sicurezza Sociale in un periodo di forti cambiamenti e difficoltà”.
Mai, in passato, una petizione “pro-qualcuno”, ebbe un simile successo di adesione. E mai in passato così tanti sanitari si schierarono apertamente a favore di un loro diretto dirigente, bocciando clamorosamente l’intenzione del Direttore Generale.
Enrico Lazzari