Riprendiamo dalla pagina Facebook di Lisa Giorè un commento esilarante e pungente sulla serata rocambolesca dell’evento ‘Una Voce per San Marino 2024’, trasmesso su Rtv San Marino.

PREMESSA. L’emittente che trasmette questa perla è Rtv San Marino, che è come un qualunque canale regionale con qualità audio, video e luci che sembrano fermi a vent’anni fa, disorganizzazione, povertà di mezzi malcelata. Il concorso inizia alle 21, prima c’è Luciano Onder che ci parla di cataratta e presbiopia.
INIZIA. Parte una panoramica esterna che ci mostra il luogo in si svolgerà la serata: un blocco di cemento con un’insegna al neon, che sembra una fabbrica di profilati in alluminio, invece è il teatro. Andiamo dentro, il pubblico ha già la faccia di chi si è rotto i coglioni da un’ora. Scorgo alcuni volti noti: Albano, Riccardo Fogli, Massimo Boldi. Conducono (malissimo) Biggio e Melissa Greta Marchetto, ogni tanto si aggiunge una tipa in mezzo alla platea col telefono in mano che legge i commenti sui social e un altro che sta in collegamento dall’Outlet e il cui scopo sarebbe fare siparietti divertenti che però no. I primi venti minuti se ne vanno in ringraziamenti e discorsi degli amministratori locali. Poi tutti in piedi per l’inno nazionale sanmarinese che a quanto abbiamo sentito non ha le parole e dura dieci secondi.
SVOLGIMENTO. Non funziona niente, i conduttori annunciano cose e le grafiche ne fanno vedere altre. Nessuno sa cosa deve fare, nessuno sa cosa deve dire. L’imbarazzo regna sovrano, il pubblico palesemente non vuole stare lì. L’audio è terribile, i cantanti molto stranamente sembrano in playback e contemporaneamente stonati. Ho il terribile sospetto che li stiano facendo cantare sugli mp3 dei brani interi anziché sulle basi. Il volume si alza e si abbassa a casaccio, l’impianto audio sembra preso in prestito dalla parrocchia. Sul ledwall dietro ai cantanti viene mandato il videoclip del brano in gara: se non disponibile, viene sostituito dalle macchie di colore dinamiche del Window Media Player. I concorrenti sono 17. Dovrebbero essere i sopravvissuti alle selezioni, ma secondo me sono semplicemente tutti quelli che si sono iscritti a ‘sta roba agghiacciante che sembra un qualunque concorso trash organizzato dalla proloco. Ci sono alcuni sconosciuti, ma anche gente un tempo famosa che evidentemente ha deciso di dare il colpo di grazia alla propria carriera: Pago sembra un animatore del villaggio turistico, Marcella Bella diveggia inutilmente, i Jalisse sono perfettamente a loro agio. Riponiamo le nostre speranze in Loredana Bertè. La cosa peggiore ce la regalano Corona, Wlady e Ice MC, che decidono di fare un’esibizione imbarazzante e di portare una canzone brutta e cantata come se avessero bevuto un fusto di Tennent’s a stomaco vuoto. A testa.
RIEMPIEMENTO. Il brodo viene continuamente allungato per mezzo di siparietti inutili, interventi fuori luogo e ospiti che monopolizzano il palco per minutaggi eccessivi. Due ragazzotti ci spiegano lo humor locale con un pezzo comico che non fa ridere, basato sul fatto che a San Marino non succede mai niente e qualcosa che ha a che fare con le catene da neve. Un tizio fa un monologo motivazionale in cui ci narra le avventure mirabolanti della nazionale di calcio sanmarinese che è ultima nel ranking mondiale e che però una volta ha vinto 1-0 contro il Liechtenstein. Arriva Riccardo Cocciante che ci snocciola tre quarti del suo repertorio. Poi fanno esibire qualche altro concorrente. Poi torna Cocciante per un’altra mezzoretta perché c’era stato poco. Nel frattempo l’audio salta tipo sei volte. Si va avanti a fatica con la gara. Il pubblico in sala ha voglia di morire. Biggio si sta vergognando.
IL GRAN FINALE. Arriviamo in fondo, il notaio passa dai giurati in prima fila a fare il raccattino dei fogli per contare i voti. Perdiamo ulteriormente tempo, pubblicità, due che ballano la rumba, ancora pubblicità, rivediamo tutte le esibizioni, pubblicità, ci siamo accorti che abbiamo sbagliato a scrivere i nomi dei concorrenti in sovraimpressione quindi rivediamo di nuovo gli highlights delle esibizioni sperando di scriverli bene stavolta, pubblicità. Vengono assegnati i premi speciali: i Jalisse vincono il premio “miglior look”, li chiamano sul palco per dieci minuti e loro non si presentano. Viene annunciato il secondo premio speciale. La regia interrompe la premiazione, i conduttori sudano freddo. Viene fuori che gli organizzatori si sono dimenticati di avvertire i cantanti, che non ci sono. Lancio pubblicità per metterci una pezza e guadagnare tempo. Torniamo in onda, Biggio farfuglia che i premi speciali verranno assegnati ai concorrenti senza i concorrenti perché non si sa dove siano finiti. Classifica finale, Se la giocano Loredana Bertè e i Megara che sono una band spagnola. Biggio vuole accrescere l’hype, ma inizia la frase con “VINCONO la terza edizione del concorso…” si accorge della gaffe e inizia a farfugliare di aver forse fatto una gaffe, così passano altre tre minuti durante i quali la proclamazione non è avvenuta, ma si sa già chi ha vinto.
CONCLUSIONE. Viene chiesto alla band di eseguire la canzone vincitrice, ma gli organizzatori si sono dimenticati di portargli gli strumenti sul palco. Biggio vuole piangere. Passano altri minuti interminabili, nel frattempo gli spettatori iniziano ad alzarsi per tornarsene a casa. Arrivano gli strumenti, la band sta per attaccare, la regia ordina lo stop, Biggio dice che si sono dimenticati di assegnare il premio speciale Marlù che prevede che il vincitore scelga un’associazione benefica a cui destinare i soldi di ‘sto premio. Nessuno sa come spiegarlo a questi che sono spagnoli. Non si capisce più niente parte la canzone, quelli saltellano sul palco, la platea è ormai vuota, Biggio è sudato fradicio. Vi prego rifatelo uguale l’anno prossimo perché non ho mai riso così tanto.
Luisa Giorè