Discorso Segretario Esteri, Antonella Mularoni, in occasione della presentazione delle Credenziali nuovo Ambasciatore Italia

San Marino, 23 ottobre 2009
Eccellentissimi Capitani Reggenti,
è con grande piacere che presento Loro Sua Eccellenza Giorgio Marini, cui il Congresso di Stato, nella seduta del 14 settembre u.s., ha concesso il gradimento alle funzioni di Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario d’Italia presso la Repubblica di San Marino.

Signor Ambasciatore,
il solenne gesto che tra poco La vedrà presentare le Lettere Credenziali alla Suprema Magistratura della nostra Repubblica riveste per tutti noi Sammarinesi una grande valenza simbolica. Con l’assunzione del Suo alto mandato lo spirito di amicizia e buon vicinato che da ben sette decenni contraddistingue le relazioni bilaterali fra San Marino e l’Italia viene ribadito e rinsaldato.
La Sua gradita presenza nel nostro Paese vede il rinnovarsi di un rapporto che ha origini lontane e che quotidianamente viene alimentato e ricostruito. I rapporti tra San Marino e l’Italia, così come la loro unione di intenti e di forze nella comunità dei popoli, sono improntati ad amicizia e stima. Questo concetto è stato sottolineato in più di un’occasione dalle Autorità dei due Paesi – da ultimo il Ministro degli Esteri del Suo paese in occasione della visita ufficiale a San Marino il 31 marzo e 1° aprile scorsi – che in varie circostanze hanno avuto modo di richiamare “un idem sentire, una condivisione di interessi e ideali” posti alla base del rapporto così speciale fra i nostri due Paesi, al di là della contiguità territoriale e dei rapporti storici e culturali di lunga data.

Nell’attuale fase storica, caratterizzata da un’estrema precarietà, entro la quale ci troviamo tutti – nessun Paese escluso – a dover operare con difficoltà e incertezza, è allora da quei sentimenti di sincera e solida amicizia, cui poc’anzi mi riferivo, dai quali dobbiamo trarre forza e attingere energia per affrontare, forti di una profonda conoscenza reciproca, un momento non semplicissimo nelle relazioni fra i nostri due Paesi. Mi riferisco, in particolare, alla sottoscrizione dei due accordi che le due delegazioni tecniche hanno portato al punto finale della trattativa sin dallo scorso mese di giugno: l’intesa in materia finanziaria e quella contro le doppie imposizioni fiscali, per le quali si è manifestata una comune volontà tesa alla risoluzione di aspetti che da troppo tempo si trascinano e che si rivelano controproducenti per entrambi i nostri Paesi.
I due accordi preludono a grandi mutamenti, che guardiamo con favore perché ci permetteranno di governare le situazioni, avendo il Governo e la maggioranza deciso di allinearsi agli standard internazionali, in coerenza con gli obiettivi indicati nel programma elettorale. Penso innanzitutto alle nostre aziende, quelle esistenti e quelle future, che per nascere e per crescere devono poter contare su regole chiare; è compito dei nostri Paesi garantire certezze ed offrire terreno e prospettive alla capacità imprenditoriale che, grazie anche ai vari punti forti del sistema sammarinese, può manifestarsi ai massimi livelli.
I due accordi sopra menzionati, che vanno ad aggiungersi a quello in materia di cooperazione economica, già sottoscritto il 31 marzo scorso, vanno proprio in questa direzione.

C’è piena consapevolezza da parte dell’esecutivo che l’attacco dei mass-media italiani che si è abbattuto in questi mesi su San Marino non ha certamente giovato al clima di rapporti fra i nostri Stati. E’ certo vero che nel dicembre scorso, quando l’attuale Governo sammarinese si è insediato, San Marino non era nella lista bianca dell’OCSE ed era sotto procedura rafforzata del Moneyval. Tuttavia, constatiamo con rammarico che ancor oggi, benché sul piano internazionale la posizione di San Marino sia completamente mutata in positivo, tali attacchi continuano.

Ad ogni buon conto ci piace ricordare che la comunità internazionale ha preso atto della decisa svolta che c’è stata. L’impegno serio e serrato profuso dal Governo ha permesso di riportare la nostra Repubblica nel novero dei paesi cosiddetti “virtuosi”. Le importanti scadenze di settembre in vista degli impegni assunti con gli Organismi internazionali sono state rispettate; i due passaggi fondamentali per il Paese e per l’operatività del sistema economico e finanziario sono stati compiuti. Siamo fiduciosi che ciò permetterà di richiamare a San Marino gli investimenti e di reimpostare un progetto di sviluppo riconosciuto, rispettato e attraente, di cui il Paese e i suoi cittadini potranno beneficiare.

Orgoglioso e forte di questi importanti risultati raggiunti a pochi mesi dal suo insediamento, il Governo di San Marino intende rilanciare i rapporti con l’Italia, nell’interesse reciproco di giungere presto alla firma delle intese in materia fiscale e finanziaria.
Sappiamo che anche il Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana sta lavorando perché tale obiettivo si realizzi al più presto e vogliamo dunque essere fiduciosi.
Non possiamo peraltro dimenticare la visita ufficiale compiuta la scorsa primavera in Repubblica dal Ministro degli Affari Esteri italiano, On.le Franco Frattini, segno di grande amicizia e apprezzamento per il lavoro iniziato dall’attuale Governo e dalla maggioranza che lo sostiene, dopo anni di rapporti tesi con i precedenti Esecutivi, e proficua, in quanto in tale occasione si sono firmati l’Accordo di Cooperazione in materia economica e lo Scambio di Note per l’utilizzo, da parte sammarinese, dell’aeroporto internazionale di Rimini.

Tengo ad evidenziare come il rapporto italo-sammarinese, che vede quale pietra miliare della sua regolamentazione la Convenzione del 31 marzo 1939, di cui quest’anno ricorre il 70° anniversario, è in generale contraddistinto da autentica amicizia e buon vicinato.
Così come l’Italia ha dato e dà lavoro, ha offerto ed offre opportunità di studio a tanti Sammarinesi, così il nostro paese offre oggi lavoro a oltre 6.000 cittadini italiani che quotidianamente varcano i nostri confini, oltre a quelli che godono di residenza o permesso di soggiorno in Repubblica.
E ricordo anche che durante il secondo conflitto mondiale San Marino, che era Paese neutrale, ha accordato generoso asilo ad oltre 100.000 abitanti provenienti dalle zone limitrofe. Della vicenda c’è una traccia di marmo in questo stesso Palazzo, quale segno di omaggio e gratitudine alla Repubblica da parte degli scampati.
Con le zone limitrofe la collaborazione si esplica su più fronti. Ottime sono da sempre le relazioni con i nostri vicini, sia con le regioni Emilia-Romagna e Marche sia con le realtà territoriali più piccole. Negli ultimi mesi in particolare si sono intensificati i rapporti con la Regione Emilia-Romagna, con la Provincia di Rimini e con l’Autorità portuale di Ravenna per lo sviluppo di collaborazioni in grado di consolidare la tenuta economica di un’area che vede lo Stato di San Marino e la predetta Regione strettamente interconnesse e interdipendenti.
Risale altresì a data recente l’incontro con il Governatore della Regione Veneto, venuto in visita in Repubblica per rendere operativo un accordo del 2004 che intende promuovere sinergie e mettere in campo iniziative per avvicinare maggiormente San Marino ad una realtà estremamente interessante e vivace dal punto di vista economico e culturale.

Forti delle stesse radici culturali e valoriali, i nostri Paesi condividono inoltre spesso posizioni nelle sedi internazionali, nell’intento di garantire un sempre più elevato livello di democrazia e di tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dei singoli e dei popoli.
Nel quadro delle Nazioni Unite, del Consiglio d’Europa, dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa ci troviamo sovente a svolgere un’importante azione comune, che intendiamo certamente proseguire e rafforzare, in favore della pace e della convivenza civile fra i popoli.
Entrambi i nostri Paesi credono fermamente nel multilateralismo quale unico strumento per risolvere i problemi del mondo, perché solo se tutti gli Stati si sentono protagonisti delle decisioni che li riguardano sono poi capaci di accettare i compromessi che ogni possibile soluzione impone. In questa missione San Marino, pur conscio delle sue modeste dimensioni, offre il suo contributo ponendosi con la credibilità che gli deriva dalla sua plurisecolare tradizione democratica, riconosciuta lo scorso anno anche dall’UNESCO.

Sono certa, Signor Ambasciatore, che lavorando insieme riusciremo a superare qualche attrito che ha segnato il rapporto bilaterale nel recentissimo passato.
E sono fiduciosa che l’amicizia che lega i nostri paesi ed i nostri popoli, basata sul rispetto reciproco e sul riconoscimento delle rispettive ed irrinunciabili prerogative di libertà e sovranità, possa condurci nuovamente ad apprezzare e ottenere il massimo rendimento dallo speciale legame che ci unisce.

Eccellenza,
nel confermarLe la più ampia disponibilità della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, mia personale e dell’intero Governo, Le rinnovo il più vivo benvenuto sul Titano unito al miglior augurio di un proficuo lavoro.
La prego inoltre di rendersi interprete presso Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica, il Governo e il Popolo della Repubblica italiana dei sentimenti di sincera stima e amicizia degli Eccellentissimi Capitani Reggenti, del Governo e del Popolo sammarinese.