Dissequestrati 2,6 milioni di Euro della Carisp

Bocciata due volte dal Tribunale del Riesame di Forlì, ieri l’istanza di dissequestro presentata dalla Cassa di Risparmio di San Marino per i 2,6 milioni di euro destinati, bloccati nel giugno scorso su ordine della Procura di Forlì nell’ambito dell’inchiesta “Re Nero” sui rapporti tra le banche di San Marino, è stata accolta dalla Corte di Cassazione. La misura della Procura forlivese aveva suscitato clamore e aspre critiche nell’universo bancario del Titano. Ora la Suprema Corte italiana ha annullato- senza rinvio- il sequestro. Dovrà attendere le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione, ma intanto la Cassa di Risparmio di San Marino può cantare vittoria. Perché la stessa Suprema Corte ha dato la tanto attesa conferma, quella della “piena legittimità dell’operato” della banca sammarinese, come si legge in una nota della stessa Cassa. Il sequestro, deciso dalla Procura di Forlì nell’ambito dell’inchiesta “Re Nero”, era stato disposto lo scorso 5 giugno e aveva bloccato il viaggio verso la Repubblica di un furgone portavalori che trasportava 2,6 milioni di euro. La banca sammarinese, dunque, “che ha sempre dichiarato la propria fiducia nella magistratura, esprime la propria soddisfazione per avere ricevuto la più alta conferma, da parte della Suprema Corte, della piena legittimità del proprio operato”.

“Siamo molto contenti e soddisfatti che la Cassazione abbia accolto la richiesta dopo che era stata respinta per due volte dal Tribunale del Riesame”, è il commento del legale che assiste la Cassa di risparmio di San Marino, l’avvocato Nicola Mazzacuva del Foro di Bologna. “Ora attendiamo di leggere le motivazioni- prosegue- ma fin da ora si può dire che quanto stabilito dalla Cassazione ha annullato completamente il provvedimento di sequestro disposto dal gip di Forlì”. Il sequestro dei 2,6 milioni di euro scattato nel giugno scorso era stato “l’unico disposto e mantenuto nel corso delle indagini- spiega ancora Mazzacuva- e riguardava proprio la Cassa di Risparmio”. Ecco perchè il successo ottenuto davanti alla Cassazione viene definito dal legale “una verifica importante e significativa”.

“La Corte di Cassazione ha dato pienamente ragione alla Cassa di risparmio di San Marino e io non posso che concordare. Questo dimostra che la massima magistratura funziona: nonostante le prime due bocciature, è intervenuta e ha rimesso le cose a posto”, commenta a sua volta il senatore di Forza Italia Massimo Palmizio. Sull’inchiesta, Palmizio quest’estate aveva presentato un’interrogazione al sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica per capire se il sequestro chiesto dalla Procura di Forlì non fosse in contrasto con quanto stabilito dai Trattati internazionali che regolano il rapporto tra l’Italia e San Marino. Palmizio sottolinea che l’atto di ieri della Cassazione è un provvedimento “senza rinvio”, dunque definitivo. “La Corte di Cassazione ha deciso di bocciare la decisione della Procura e ha dato ragione alla Cassa di risparmio, che finalmente ha visto riconosciuta la bontà delle sue legittime proteste”. fonte dire

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