Dl rave alla Camera: niente accordo, voto finale in serata

   Continua nell’Aula della Camera la maratona oratoria dei deputati dell’opposizione sul dl rave. A quanto si apprende a Montecitorio non c’è nessuna accordo sulla conclusione dell’esame del provvedimento, che scade oggi e su cui il governo ha incassato la fiducia.

Il voto finale, viene spiegato, avrà luogo dopo una conferenza dei Capigruppo che si terrà nel pomeriggio e nella quale il presidente della Camera dovrebbe annunciare la “ghigliottina”. La votazione finale, dunque, dovrebbe avvenire in serata. 

L’Aula della Camera ha approvato, con il voto favorevole del centrodestra, l’ordine del giorno del Terzo Polo al dl rave che impegna il Governo “a predisporre, con una rivisitazione organica, il ripristino della disciplina della prescrizione sostanziale in tutti i gradi di giudizio, rimuovendo le criticità attuali” derivanti dalla legge spazzacorrotti. Il governo aveva reso parere favorevole sul testo che è stato approvato dall’Assemblea di Montecitorio con 186 voti a favore, 115 contrari e due astenuti. Contro si sono espressi M5S, Pd e Avs.

“Dopo l’approvazione definitiva della legge di Bilancio oggi approveremo anche il decreto Rave. Un passo in avanti perché era importante normare il tema. E’ un segno molto importante nel rispetto anche del dibattito con l’opposizione, ma stasera chiuderemo. Più avanti ci occuperemo anche di riformare la giustizia, partendo ovviamente dall’ergastolo ostativo e dal diritto alla sicurezza per tutti i cittadini”. Lo dice il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi.

FI propone la revisione dell’abuso d’ufficio, desueto e dannoso – FI presenta una proposta di legge per “un cambio di rotta” sull’abuso di ufficio. Si riduce la rilevanza penale del reato cancellando il cosiddetto “abuso di vantaggio” nel testo depositato alla Camera da Roberto Pella, Alessandro Cattaneo e Pietro Pittalis. In sostanza, non sarebbe più punito chi con atto amministrativo giova a qualcuno o lo svantaggia, come nella norma in vigore che, secondo gli azzurri, “oltre che desueto” è “dannoso sotto il profilo della pendenza del giudizio”. Si propone di circoscrivere il reato specificando che debba avvenire “consapevolmente”, e arrecando “direttamente” ad altri danno ingiusto.


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