Docu-Fiction su Beppe Signori al Biografilm Festival e su Sky

(ANSA) – BOLOGNA, 16 GIU – “Ho fiducia nella giustizia, ma
per riuscire ad ottenerla i tempi sono abbastanza lunghi”: lo ha
detto Beppe Signori, ex calciatore di Lazio e Bologna, vice
campione del mondo nel 1994, alla presentazione del docu-film, ‘Fuorigioco – Una storia di vita e di sport’, che Genoma Films
gli ha dedicato per ripercorrere la sua storia, in particolare
la vicenda giudiziaria legata al mondo del calcio scomesse che
gli ha cambiato la vita dal 2011 fino al 2021, quando è arrivata
l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
    Il film, nato da una idea di Paolo Rossi Pisu e Emanuela
Zaccherini e diretto da Pier Paolo Paganelli, verà presentato
domani al Biografilm Festival di Bologna e il 19 alle 21.15 su
Sky Documentaries. Autore di 188 goal in serie A più quelli
realizzati nel Foggia di mister Zeman che permisero alla squadra
pugliese di salire nella massima serie, Beppe Signori ormai
ritirato dal calcio attivo aveva da poco preso il patentino da
allenatore quando la procura di Cremona decise di porlo agli
arresti domicialiari: “Questa è una storia che grida vendetta,
gestita con i piedi, all’italiana, – ha detto il produttore
Rossi Pisu – sulla quale abbiamo deciso di investire. Abbiamo
dovuto aspettare però il momento giusto perché, trattandosi una
storia non solo di sport ma soprattutto di vita, abbiamo dovuto
aspettare di poter dire che il fatto non sussiste”.
    “Il primo giugno del 2011 ho avuto i titoloni come il più
grande scommettitore, quello che sapeva alterare i risultati
delle partite. Il primo giugno del 2021 sono stato riabilitato.
    Per me sono stati dieci anni d’inferno, anni vissuti all’ombra
dell’infamia e del sospetto”.
    ‘Fuorigioco’ mostra molti dei momenti che hanno
caratterizzato i succesi da calciatore di Signori, assieme a
numerose testimonianze di amici (Andrea Mingardi, Diego
Abatantuono, Gianluca Pagliuca che non è mai riuscito a parargli
un rigore, Arrigo Sacchi e naturalmente Zdenek Zeman e Carletto
Mazzone “il mio secondo padre”). Una parte corposa del film è
occupato poi dal racconto dell’avvocato-amica Patrizia Brandi
assieme alla quale Signori ha deciso di rinunciare alla
prescrizione e al patteggiamento. (ANSA).
   


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