Domani il caso di Alfredo Cospito arriva alla Consulta

(ANSA) – ROMA, 17 APR – Il caso di Alfredo Cospito approda
domani alla Corte costituzionale. La causa che riguarda l’unico
anarchico detenuto al 41 bis, da settimane ricoverato nel
reparto di medicina penitenziaria del San Paolo di Milano per le
precarie condizioni di salute dovute al lungo sciopero della
fame, sarà la prima ad essere trattata nell’udienza pubblica. E
la decisione che la Corte prenderà (non si sa se già in giornata
o nei prossimi giorni) sarà cruciale per il suo destino
giudiziario, visto che da lì dipenderà se gli toccherà
l’ergastolo o invece una pena tra i 21 e i 24 di carcere per i
due ordigni fatti esplodere nel 2006 davanti alla Scuola allievi
carabinieri di Fossano che comunque non fecero vittime nè
feriti. Cospito sta già scontando i 20 anni di reclusione che gli
sono stati inflitti per quella vicenda, ma la pena dev’essere
rideterminata dalla Corte d’assiste d’appello di Torino dopo che
la Cassazione ha riqualificato il reato contestato,
aggravandolo, come strage politica. Sono stati proprio i giudici
di Torino a investire la Consulta chiamata a decidere se è
conforme ai principi della Costituzione l’articolo 69 del codice
penale, che per il reato di strage politica impedisce sconti di
pena nei casi, come quello di Cospito, di recidiva aggravata.
    Dal si o dal no dipenderà dunque se all’anarchico toccherà o
meno il carcere a vita. Un verdetto che l’ideologo del Fronte
anarchico informale attende con qualche speranza. Come fa
pensare il fatto che da qualche tempo abbia ripreso a assumere
qualche alimento, attenuando il rigoroso sciopero della fame
cominciato 6 mesi fa contro il regime del 41 bis. (ANSA).
   


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