«SYRIZA non solo vincerà, ma otterrà un mandato stabile e forte», questo il messaggio con il quale Alexis Tsipras ha chiuso la sua campagna elettorale dal palco di piazza Syntagma. Quella stessa piazza nella quale si è recato nei mesi scorsi per chiedere ai greci il proprio parere. Non ha paura il ‘leone’ Tsipras del voto di domani. Questo l’appellativo con il quale l’ha chiamato Pablo Iglesias, il leader spagnolo di Podemos, che Alexis ha voluto con sé sul palco. Assieme a loro anche Gregor Gysi, a capo della sinistra tedesca Die Linke, Pierre Laurent, segretario del Partito comunista francese e Ska Keller, parlamentare europea dei verdi tedeschi.
PERCHÉ l’idea di Alexis è che contro l’austerità e la paura del futuro ci sia una sola possibilità: restare unti. Questa la speranza di Tsipras che, dopo aver terminato di parlare, ha richiamato gli altri leader per abbracciarli, sulle note e le parole in italiano di ‘Bella ciao’. La sfida di Alexis è al suo stesso partito, al popolo della sinistra in Grecia e in Europa. Questa volta in piazza non c’erano le bandiere e gli striscioni con il ‘no’, ma quelli rossi, viola, verdi, gialli e arcobaleno di Syriza. «Unità» è la parola che è stata pronunciata con maggior frequenza nel discorso di Tsipras. Unità, solidarietà e speranza. Quella di raggiungere la maggioranza, per riuscire a governare. Domani l’Europa si aspetta un testa a testa fra Syriza e la coalizione conservatrice Nea Dimokratia, guidata da Vangelis Meimarakis. I sondaggi parlano di un 25% per entrambi i partiti. Anche se l’ultima rilevazione dà in vantaggio Syriza di un soffio. «Domenica – ha affermato Tsipras – il dilemma delle urne è se consentire alla Grecia di tornare indietro o continuare il grande sforzo che ha avuto inizio nel mese di gennaio, per tornare alla dignità. La battaglia per cambiare l’Europa, non solo non si è conclusa in luglio, ma dobbiamo dimostrare che non consegniamo le armi. Ci rivolgiamo a ogni persona di sinistra, ad ogni cittadino greco che crede nella speranza». Poi l’ultimo appello: «Ogni voto perso per Syriza è un sì alla mafia e alla corruzione».
IN MOLTI temono la frammentazione del voto con una conseguente ingovernabilità, ma Tsipras ha rassicurato la piazza: «Governeremo quattro anni in maniera stabile e duratura. In questi mesi qualcuno pensava che avrebbe rotto Syriza. Si sbagliava. Che ci saremmo fatti chiudere nella trappola della Grexit, l’abbiamo evitata, che non avremo di nuovo la maggioranza in Parlamento. Li deluderemo».
Un paio d’ore prima del comizio Varoufakis ha twittato in greco i nomi dei candidati dissidenti di Syriza che voterà domani. «Perché – ha spiegato l’ex ministro – si può avere opinioni diverse, ma premio la coerenza».