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(ANSA) – LAMEZIA TERME, 25 FEB – “Sono sorpreso, Questo
riconoscimento doveva essere conferito non tanto a me, ma a
tutto il gruppo di persone che insieme a me lavorano per il bene
delle persone più deboli e disagiate”. Lo dice all’ANSA don
Giacomo Panizza, il sacerdote 75enne originario di Pontoglio
(Brescia) ma da 50 anni in Calabria, al quale il Presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito l’onorificenza
di “Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica
italiana”.
“Siamo impegnati quotidianamente – aggiunge don Giacomo – per
il riconoscimento dei diritti dei più deboli. Cerchiamo di fare
qualcosa per la libertà e per il futuro della Calabria. Il
nostro impegno é finalizzato a costruire una regione con i piedi
per terra che si rifiuta di dire grazie ai favori di mafiosi o
altri potenti. Crediamo nella dignità delle persone che vogliono
vivere senza essere costrette, per esempio, ad andare a migliaia
di chilometri di distanza per inventarsi un’altra vita”. Don
Giacomo Panizza, fin dal suo arrivo in Calabria, ha fondato a
Lamezia Terme la comunità “Progetto sud” parte dell’attività
della quale ha sede in un immobile confiscato alla ‘ndrangheta.
Una scelta che è costata al sacerdote pesanti minacce da parte
della criminalità organizzata, a causa delle quali a don Giacomo
è stata assegnata una scorta. Nella motivazione del
riconoscimento attribuitogli dal presidente Mattarella si
sottolinea “l’impegno di don Giacomo Panizza, da tutta una vita,
a favore dell’inclusione sociale attraverso una rete di
volontariato che si occupa di individuare percorsi di recupero
per persone in grave difficoltà. Progetto sud favorisce la
diffusione di poli di inclusione e di integrazione fra soggetti
differenti, curando e tutelando i diritti di cittadinanza.
Radicata nel contesto calabrese, coopera con molte realtà
italiane e straniere per potenziare il protagonismo dei diversi
mondi vitali della società, accompagnando percorsi di ‘empowerment’ di persone e gruppi vulnerabili. Negli anni ha
ampliato la sua azione in attività di volontariato e di recupero
di minori, tossicodipendenti, immigrati, malati di Aids,
prostitute, poveri e bambini affetti da autismo”. Don Giacomo è
anche vicedirettore della Caritas diocesana. (ANSA).
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