Pesaro. Donna picchiata in strada: interviene solo un carabiniere in congedo. “Prima che arrivasse la pattuglia passati 35 minuti”

VIOLENZA DONNE:TELEFONO ROSA,4 SU 5 IN CASA,1%DA SCONOSCIUTIQuesta mattina ore 8,48 mentre percorrevo viale Piceno, vedo un tizio che malmena una donna, entrambi evidentemente disadattati. Rallento l’auto e faccio inversione, cerco di capire se era una saramuccia o qualcosa di più, al terzo schiaffo decido di intervenire.. riesco con le buone maniere a fermare il tizio che era ubriaco fradicio, questo non gli ha impedito di dirmi che non avevo l’autorità di fare ciò che stavo facendo.. una volta esibito il tesserino da carabinieri in congedo si è zittito e calmato. Chiamo il 112 ai quali sono occorsi 35 minuti per intervenire, un tempo inconcepibile in caso di pericolo. Vero è che personalmente sono preparato a gestire una situazione del genere sia dal punto di vista dell’approccio che deve essere il più tranquillo e sereno possibile ma altrettanto risoluto e deciso, come extrema ratio sono sempre munito di dispositivo in grado di neutralizzare l’aggressore. Dopo il mio intervento si è unita a me un’altra persona che aveva visto la scena ma esitava ad intervenire per paura. Arrivati i carabinieri e caricati in auto i due soggetti… mi hanno ringraziato, mi hanno salutato e si sono congedati con una frase tristissima “tanto non potremo fargli niente, caro Federico”. Io dico che le Forze dell’Ordine, alle quali va mio più grande appoggio e ringraziamento, lavorano in condizioni veramente da terzo mondo e lo stato italiano non fa altro che umiliare ogni giorno sempre di più. L’ultima considerazione è questa… viale Piceno a quell’ora è percorso da centinaia di persone, ho visto decine di persone guardare ma non fermarsi, questo è vergognoso. Vero ch eerano due rom, ma vero è che una donna stava subendo una violenza, nel mio paese e nella mia città io questo non lo permetto.
Federico Mazzanti

«E’ un dato di fatto e sta nell’ordine naturale delle cose, che se hai la fortuna di chiamare quando la pattuglia non è impegnata arriva subito, altrimenti devi aspettare. Ci sono state attese ben maggiori di questi 35 minuti. Ma è chiaro che se succede qualcosa di estremamente grave… richiami in servizio anche chi è fuori». Marco Lanzi, il segretario provinciale del sindacato di polizia, entra nel cuore del problema esposto nella lettera di Federico Mazzanti pubblicata sopra: i carabinieri e la polizia di Fano, come i vigili urbani, sono sotto organico.

«A Pesaro riusciamo quasi sempre a garantire due volanti, ma a Fano non è sempre facile garantirne neppure una – spiega Lanzi -. A Fano non è come nelle grandi città. Qui siamo legati alla logica dei piccoli numeri: se uno si ammala o viene aggregato ad un altro servizio siamo in difficoltà. Proprio l’altro giorno ho fatto tornare a Fano una ragazza che era stata aggregata a Pesaro perché eravamo in sofferenza. A Fano siamo una quarantina di poliziotti, sulla carta. Perché in realtà due ispettori sono stati trasferiti e uno si è rotto la clavicola – prosegue Lanzi -. Quindi rischiamo che qualche turno di volante salti. E nei prossimi giorni la situazione diventerà ancora più difficile, nonostante l’assegnazione da parte del ministero di 600 nuovi poliziotti a tutte le province. Da noi dovrebbero arrivarne tre… ma non li vedremo perché saranno tutti destinati a Roma per il Giubileo. Ora poi c’è l’allarme terrorismo. Commissariati come il nostro, ad esempio Viareggio, hanno il doppio del personale. Noi invece non riusciamo neppure a coprire le persone in pensione. E l’età media aumenta. Bisogna trovare soluzioni alternative. L’Ufficio Immigrazione di Fano è stato chiuso e la competenza spostata a Pesaro. Perché non c’era personale. Idem per i carabinieri».

I carabinieri di Fano sono 50. «Se la pattuglia è fuori per un arresto, per un furto, se deve piantonare qualcuno… è chiaro che se una persona chiama per un’altra urgenza dovrà aspettare. L’attesa è relativa. Soprattutto se c’è una macchina sola. Se hai la sfortuna che non c’è neppure quella perché manca il personale…». Per fortuna a Fano c’è collaborazione massima tra polizia e carabinieri, grazie al bel rapporto che hanno saputo instaurare il dirigente del commissariato Stefano Seretti e il comandante dei carabinieri capitano Alfonso Falcucci. «Tamponiamo così, quando si riesce».

Il Resto del Carlino