8a Edizione del Premio Internazionale“Le Tecnovisionarie” al Museo Nazionale della Scienza e delle Tecnologie Leonardo da Vinci, parte integrante del palinsesto di Expo Women Global Forum, ideato da Gianna Martinengo come evoluzione del progetto Women&Tecnologies 2008-2015.
Un parterre prestigioso onorato della presenza del Ministro dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti, del Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, del Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, del Commissario generale dell’Expo Giuseppe Sala, di numerose autorità civili, militari, religiose, di eminenti personalità del mondo dell’economia, della cultura, della scienza e degli insigni rappresentanti diplomatici delle nazioni partecipanti all’Expo 2015 Milano.
Il Premio viene attribuito ogni anno a Donne che nella loro attività professionale hanno testimoniato di possedere visione, privilegiando l’impatto sociale, la trasparenza nei comportamenti e l’etica. Donne con capacità di indirizzare progetti con uno sguardo al futuro e al progresso. Donne impegnate con passione e professionalità sui temi Expo 2015 dell’alimentazione e nutrizione, della salute e della sostenibilità; per fare la differenza e contribuire alla crescita del sistema Italia.
La mia partecipazione all’evento in qualità di membro dell‘Associazione Donne e Tecnologie, (Women&Tecnologies), mi ha offerto l’opportunità di conoscere donne di grande valore professionale ed umano ed arricchirmi di un’esperienza preziosa al di là dei confini della Repubblica di San Marino.
Al mio ritorno da Milano, non ho potuto fare a meno di riflettere ed esprimere qualche considerazione: ci sono donne che rimangono belle, a qualunque età, donne che coltivano “il sogno” ( anch’io sono una sognatrice), anche a costo di sembrare utopiche; donne che sanno e desiderano condividere i progetti, consapevoli che la corsa arrivistica e solitaria risulta una faccenda ben noiosa; donne che si armano di tenacia e ardimento senza perdere la dolcezza; quelle che vogliono arrivare alla meta senza gesti scomposti ( tipo sgambetti alle concorrenti), insomma con temeraria grazia; quelle che coltivano la sana ambizione di fare bene le cose (per sè e per gli altri) invece della smania di potere.
Le donne premiate hanno saputo coniugare cuore e invenzione, affetti e autorevolezza, e non c’è nulla di più interessante che inventarsi una vita dove lo scopo primario è condividere, fare con e fare per……Siamo noi donne, con le nostre ricchezze e i nostri limiti, con il nostro genio femminile che possiamo , indipendentemente dall’età anagrafica, offrire un contributo fondamentale “per generare” e “far crescere” la società e la cultura del terzo millennio.
Elisabetta Righi Iwanejko
Membro Ass. Donne e Tecnologie