Doping: coprì casi in Russia, 4 anni di carcere a Diack

(ANSA) – PARIGI, 16 SET – L’ex presidente della Federazione
internazionale di atletica leggera (IAAF, 1999-2015) Lamine
Diack è stato condannato dal Tribunale penale di Parigi a
quattro anni di carcere, di cui due sospesi, per il suo
coinvolgimento in una rete di corruzione che aveva lo scopo di
coprire casi di doping in Russia. L’87enne senegalese è stato
giudicato colpevole di corruzione attiva e passiva e violazione
di fiducia ed è stato condannato a una multa fino a 500.000
euro. Diack, che ha negato di aver accettato tangenti da atleti
sospettati di doping per coprire i risultati dei test e
permettere loro di continuare a gareggiare, può presentare
appello.
    Tra i sei imputati, riconosciuti tutti colpevoli, la sentenza
più pesante è stata pronunciata contro il figlio, Papa Massata
Diack (responsabile del marketing della IAAF), rimasto a Dakar
dopo essersi rifiutato di comparire al processo di giugno: è
stato condannato a cinque anni di carcere e un milione di euro
di multa e il tribunale ha confermato il mandato di cattura
contro di lui.
    Nei confronti degli altri protagonisti sono state pronunciate
queste condanne: 2 anni di sospensione e 140mila euro di multa
per l’ex capo dell’antidoping della IAAF, Gabriel Dollé, e tre
anni di carcere, due dei quali con soggiorno e multa di 100.000
euro per l’avvocato Habib Cissé, che ha assistito Lamine Diack;
due funzionari russi processati in loro assenza, l’ex presidente
della federazione nazionale di atletica leggera Valentin
Balakhnitchev e l’ex allenatore Alexeï Melnikov, sono stati
condannati rispettivamente a tre e due anni di carcere, con il
mantenimento del mandato d’arresto nei loro confronti. (ANSA).
   


Fonte originale: Leggi ora la fonte