Doping: Wada, la Cannabis rimane tra le sostanze proibite

(ANSA) – SYDNEY, 24 SET – La marijuana rimarrà nell’elenco
delle sostanze vietate dell’Agenzia mondiale antidoping dopo che
oggi, al termine del suo Esecutivo, l’organismo ha rifiutato le
richieste di modificarne lo stato. L’anno scorso la Wada era
stata invitata a rimuovere la cannabis dalla sua lista dei
prodotti proibiti dopo le polemiche relative al test positivo
che aveva costretto la velocista statunitense Sha’Carri
Richardson a saltare le Olimpiadi. Il presidente di ‘World
Athletics’, Sebastian Coe, era tra coloro che avevano chiesto la
revisione dello status della marijuana come sostanza vietata.
    “Penso che non sia irragionevole, anzi sarebbe sensato, fare una
revisione della regola”, aveva detto Coe a Tokyo prima delle
Olimpiadi. Ma oggi la Wada ha annunciato, al termine della
riunione del suo Esecutivo, di aver deciso di mantenere il Thc,
il principale componente psicoattivo della cannabis, nella sua
lista dei prodotti proibiti. La Wada ha anche ribadito che
affinché una sostanza sia inclusa nell’elenco dei prodotti
vietati dell’agenzia, deve ‘soddisfare’ almeno due di tre
criteri. Questi sono il voler migliorare le prestazioni,
rappresentare un rischio per la salute dell’atleta e violare lo
spirito dello sport. La Wada ha fatto sapere di aver consultato
atleti che hanno utilizzato la cannabis nell’ambito di un’ampia
indagine da parte di un team di esperti che includeva l’analisi
di studi scientifici sull’argomento, al termine dei quali il
gruppo di esperti di etica ha continuato a considerare l’uso di
cannabis “contro lo spirito dello sport”.
    Il direttore generale dell’Agenzia Olivier Niggli ha ammesso
che “la questione di come affrontare il Thc non era semplice. La
Wada è consapevole della diversità di opinioni e percezioni
relative a questa sostanza in tutto il mondo, e all’interno di
vari paesi”. “Siamo consapevoli – ha aggiunto – del fatto che le
poche richieste di rimozione del Thc dall’elenco dei prodotti
proibiti non sono supportate dalla revisione approfondita degli
esperti. E anche che le leggi di molti paesi supportano il
mantenimento della cannabis nell’elenco delle sostanze
proibite”. (ANSA).
   


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