Doping:Schwazer continua battaglia “cose nuove a mio favore”

(ANSA) – BOLZANO, 14 SET – “Ogni volta che si va avanti e si
fanno accertamenti in questa indagine, si scoprono delle nuove
cose, finora sempre a mio favore. Sono ottimista”. Alex Schwazer
continua la sua battaglia: e resta fiducioso anche alla luce
della deposizione del colonnello dei Ris di Parma, Giampiero
Lago, che ha illustrato in tribunale a Bolzano l’esito del
supplemento di perizia effettuata, su richiesta del giudice per
le indagini preliminari Walter Pelino, nell’ambito
dell’inchiesta per doping che vede indagato l’ex marciatore, da
ormai quattro anni.
    Nelle urine del campione altoatesino, erano stati rinvenuti
metaboliti di testosterone, considerati dopanti, ma anche
un’alta concentrazione di Dna. Quest’ultima caratteristica,
secondo la difesa, dimostrerebbe presunti interventi di
manipolazione. Era così stata disposta una perizia per
verificare se l’alta concentrazione di Dna sia normale per
un’atleta: sono stati effettuati degli esami su 37 atleti
italiani che si erano messi a disposizione volontariamente per
il test, in assenza di una letteratura scientifica su questo
tema. Dalla perizia è emerso che in nessun caso è stata
rinvenuta una quantità di Dna simile a quella trovata nelle
provette di Schwazer, nemmeno lontanamente.
    L’esito è quindi favorevole alla difesa, sostenuta
dall’avvocato Gerhard Brandstatter: “Il Dna anomalo di quel
controllo antidoping dell’1 gennaio 2016 oltre ad non essere
anonimo (era inserita la località del controllo, ndr), unito
alle e-mail dove c’è scritta la parola complotto in lingua
inglese (‘plot’) credo lasciano ben pochi dubbi sull’intera
vicenda”. Il col. Lago, comunque, non si è sbilanciato sulle cause che
hanno determinato l’alta concentrazione di Dna, spiegando che ci
sono tre ipotesi, nessuna delle quali, da un punto di vista
scientifico, prevale sulle altre: il doping, una patologia
oppure una manomissione. Schwazer commenta: “Non è stato doping
né una patologia, perché all’epoca mi allenavo ad alto livello e
stavo benissimo. Il giorno del prelievo avevo percorso 40 km di
allenamento. Resta quindi solo una causa: la manomissione della
mia provetta”. (ANSA).
   


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