
Dopo la caotica notte di Champions League sabato scorso, Parigi ha riservato brutte sorprese anche per gli spettatori della sfida di ieri sera fra Nadal e Djokovic al Roland-Garros. La partita si è conclusa all’1 e 15 del mattino, quindi dopo la fine del servizio di metropolitane e autobus. La conseguenza è stata il ricorso massiccio a taxi e Uber, con il risultato di far impennare i prezzi e di lasciare molte persone a piedi in piena notte. La scelta di far giocare con inizio alle 21 – dettata da accordi di diritti televisivi – è già molto contestata dal pubblico e dagli stessi giocatori. In molti si sono affidati a Twitter per lanciare i loro messaggi nella notte: “più di un’ora dopo la partita c’è ancora una marea di gente ovunque attorno allo stadio di Roland-Garros – ha scritto uno – tutti cercano disperatamente di localizzare un taxi o un Uber. Follia”.
Un altro: “sono appena rientrato dal Roland-Garros. I taxi chiedevano 95 euro per fare 2 chilometri. Siamo tornati a piedi!”. Particolarmente furiosi, come ormai accade da qualche giorno, i giornalisti inglesi e scozzesi che coprivano l’evento tennistico, e che ricordavano che a Wimbledon ci sono bus che riportano gli spettatori alle stazioni della metro più vicine, con i match che si concludono imperativamente alle 23.
Anche la direttrice del torneo, Amélie Mauresmo, ha ammesso che “è ormai chiaro che bisogna organizzarsi in un altro modo. Forse con il Comune per allungare le corse di metro e bus. Bisognerà riflettere, organizzarsi, ma oggi non abbiamo gli strumenti di organizzare nulla di diverso”.
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