Dopo il lunedì nero Wall street positiva, rimbalzano le Europee

Wall Street apre positiva. Il Dow Jones sale dell’1,03% a 32.141,37 punti, il Nasdaq avanza dell’1,57% a 11.366,79 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell’1,35% a 3.907,59 punti. First Republic vola a Wall Street, dove segna, all’avvio degli scambi, un rialzo del 61%. La banca è finita sotto pressione con il fallimento di Silicon Valley Bank e nelle ultime sedute ha accumulato perdite pesanti.   Rimbalzano le borse europee.

Piazza Affari accelera dopo l’apertura positiva di Wall Street, con l’indice Ftse Mib che sale del 2,1%. Ingranano la quarta anche le altre Borse europee con Parigi che sale dell’1,75%, Francoforte dell’1,6% e Londra dello 0,8%. Lo spread Btp-Bund, uno dei termometri dell’avversione al rischio dei mercati, scende di 9 punti base, a quota 183. Sul listino milanese rimbalzano le banche, con Unicredit in asta di volatilità (+4% teorico) assieme a Iveco (+5%) mentre Generali balza del 4,1% nel giorno dei conti.

Dopo i dati americani, e all’indomani del lunedì nero con il tonfo sul crac di Silicon Valley Bank, i mercati prendono ancora più coraggio. Tra i listini europei Francoforte guadagna l’1,2%, Parigi l’1%, Milano l’1,15%, Madrid l’1,5%. Londra è sempre la più cauta con un +0,3%.

La lente resta alle prossime mosse delle banche centrali, che in qualche modo dovranno tener conto delle tensioni sul sistema bancario. Prima la Bce che giovedì dovrà tenere conto delle tensioni sul sistema bancario, poi la Fed. 

L’inflazione rallenta negli Stati Uniti. I prezzi al consumo in febbraio sono saliti del 6,0% su base annua, in linea con le attese degli analisti. Su base mensile l’aumento è stato dello 0,4%, in linea con le previsioni. In gennaio i prezzi al consumo erano saliti del 6,4%. Il dato sull’inflazione è ai minimi dal settembre 2021. Nonostante il rallentamento, resta ben superiore al target del 2% della Fed, sulla quale resta comunque alta la pressione.

L’ISTAT
Lo scenario internazionale resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Lo afferma l’Istat nella Nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio sottolineando che “si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto”. Il Pil italiano nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte.


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