
Un passaggio veloce alla Camera e poi subito al Quirinale per confermare la decisione assunta nelle scorse ore. Così Mario Draghi consegna formalmente la gestione della crisi nelle mani del capo dello Stato. “Alla luce del voto espresso ieri sera dal Senato della Repubblica, chiedo di sospendere la seduta perché mi sto recando dal presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni“, è stato il brevissimo intervento del premier.
La seduta è stata sospesa fino alle ore 12, in attesa degli esiti del colloquio con il presidente Sergio Mattarella. Draghi è stato accolto in Aula da una serie di applausi, soprattutto da parte della squadra dei ministri. Non ha nascosto sorrisi e ha ringraziato tutti “per questo e per tutto il lavoro fatto in questo periodo“. Poi si è lasciato andare a una battuta: “Certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato…“.
Dal ministero dei Rapporti con il Parlamento precisano che il Consiglio dei ministri non si terrà, come invece ipotizzato nelle ultime ore. Infatti viene fatto notare che Draghi aveva già presentato le dimissioni nel Cdm della scorsa settimana. Dunque è stato escluso un nuovo passaggio, visto che ai ministri era stato già comunicato formalmento il suo passo indietro.
Mattarella parla agli italiani?
A questo punto come si comporterà Sergio Mattarella? La strada più probabile è quella dello scioglimento delle Camere per indire elezioni anticipate, visto che in questa legislatura sembra essersi consumato lo spazio per un nuovo governo oltre a quelli già esauriti. Nella giornata di oggi il presidente della Repubblica potrebbe tenere delle consultazioni con i presidenti della Camera e del Senato.
Nel pomeriggio, in seguito alle dimissioni di Draghi, il capo dello Stato potrebbe fare un punto con la stampa: quella potrebbe essere l’occasione per rivolgersi direttamente agli italiani, per rendere note le tempistiche e le modalità previste per arrivare alle urne. Magari anche per esprimere le proprie valutazioni in merito alla crisi che si è creata.
La strada non è certa, visto che sul tavolo ci sono diverse opzioni. Il presidente Mattarella potrebbe anche respingere le dimissioni del premier Mario Draghi e allo stesso tempo sciogliere le Camere per indicare la data del voto. In tal modo il capo del governo si ritroverebbe nella pienezza dei poteri fino alla nascita del nuovo esecutivo. Come ipotesi per eventuali elezioni anticipate sono cerchiate in rosso le date del 25 settembre e del 2 ottobre.
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