
Si è aperta la seconda giornata del G20 con i grandi della Terra: all’ordine del giorno la discussione sui cambiamenti climatici dove è stato finalmente raggiunto l’accordo sul tetto massimo di 1,5 gradi e lo stanziamento di un fondo di 100 milioni ai Paesi più fragili. Il padrone di casa Mario Draghi è stato chiaro: siamo minacciati dall’aumento delle temperature che deve essere contenuto prima che sia troppo tardi ed il processo diventi irreversibile.
“Agire adesso e velocemente”
L’appello ai partner è di agire in fretta, altrimenti “il fallimento e il disastro” come li ha definiti sono dietro l’angolo. “La lotta al cambiamento climatico è la sfida decisiva dei nostri tempi – ha esordito Draghi aprendo l’evento alla presenza del principe di Galles, Carlo d’Inghilterra – o agiamo ora, affrontando i costi della transizione e riuscendo a portare la nostra economia su un percorso più sostenibile, oppure rimandiamo l’azione, pagando un prezzo molto più alto in seguito e rischiando di fallire“. Il premier ha citato gli ultimi dati Onu e l’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici: l’avviso è chiaro, “effettuare riduzioni immediate, rapide e sostanziali alle emissioni per evitare conseguenze disastrose“.
“Rimanere entro 1,5 gradi”
Non li ha citati esplicitamente ma Draghi si è rivolto ad alcuni dei Paesi più inquinati e inquinanti al mondo come India, Cina e Russia più restii a sgiliare un patto sul tagli delle emissioni “Alcuni di noi si chiedono perchè stiamo portando il nostro obiettivo climatico da 2 gradi a 1,5 gradi. Come mai? Perchè lo dice la Scienza“, afferma Draghi. “Dobbiamo ascoltare gli avvertimenti provenienti dalla comunità scientifica globale; affrontare la crisi climatica in questo decennio e onorare l’Accordo di Parigi e l’Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030“, riporta l’Agi.
Lo sforzo per la transizione energetica
Rransizione energetica e climatica non riguardano soltanto l’ambiente ma la stessa economia, che rischia di essere messa in ginocchio se non si interverrà in tempo per ottenere le necessarie riduzioni delle emissioni di gas serra. “Non possiamo più rimandare tutto questo – incalza Draghi – Questa transizione richiede uno sforzo significativo e i governi devono essere pronti a sostenere i propri cittadini e le imprese attraverso di essa, ma offre anche opportunità per stimolare la crescita, creare posti di lavoro e ridurre le disuguaglianze“. A proposito di clima, contemporaneamente al G20 inizia anche la Cop26 di Glasgow, considerata il punto di non ritorno. “Le decisioni che prenderemo oggi avranno un impatto sul successo del conferenza di Galsgow Cop26“, ha aggiunto.
Gli obiettivi a breve, medio e lungo termine sono chiari: accelerare sulla decarbonizzazione e sul fronte delle energie verdi. “Dobbiamo utilizzare le risorse disponibili in maniera oculata“. Ecco perché Draghi auspica “l’inizio di una campagna permanente” sul cambiamento climatico in cui ogni anno andrà verificato quanto si è fatto e quanto resta da fare visto che “i passi che sono stati ompiuti fino a ora” sulla lotta al cambiamento climatico “si sono dimostrati insufficienti“.
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