Dritan Demiraj è in coma dopo una scazzottata nel carcere di Parma. Il killer albanese appena condannato all’ergastolo per due omicidi, è ricoverato in Rianimazione nell’ospedale di quella città e sarebbe in condizioni molto gravi. Difficile sapere come sono andati i fatti esattamente. Dalle poche notizie che sono trapelate, il fatto risalirebbe a giovedì scorso, nel momento in cui i detenuti hanno accesso ai telefoni. E’ stato allora che Demiraj avrebbe incrociato il romeno, ma su quale sarebbe l’oggetto della lite è ancora buio fitto. Certo è che i due si sono attaccati, e l’altro, un pugile professionista, l’ha preso a pugni con tale ferocia da ridurlo in condizioni molto gravi. Nel tentativo di separarli è rimasto lievemente contuso anche un’agente della Penitenziaria. Dritan sarebbe arrivato in coma all’ospedale di Parma, ma non è chiaro se si trovi in pericolo di vita. Il carcere ha girato la notizia al suo avvocato difensore, Massimiliano Orrù, limitandosi a comunicare che il suo cliente era stato trasportato d’urgenza in ospedale per un’aggressione.
Sembra che una sorta di maledizione abbia colpito i protagonisti di una delle storie più sanguinose che abbiano attraversato questa città. Monica Sanchi, la fidanzata di Demiraj e complice negli omicidi di Lidia Nusdorfi e di Silvio Mannina, è inchiodata in un letto per una malattia che non le lascia scampo. Lei è stata condannata a 30 anni, ma la sua pena ha cominciato a scontarla da un pezzo. Ora è toccato a Dritan. Per arrivare a uccidere l’ex compagna che l’aveva tradito, ha attirato in una trappola l’ultimo amante di lei, Silvio Mannina, torturato e ammazzato nell’appartamento dell’albanese, dopo che il poveretto era stato costretto a prendere un appuntamento con Lidia, a cui sarebbe invece andato Dritan. Silvio era stato ammazzato il 28 febbraio del 2014, e il suo corpo gettato negli acquitrini del lago Azzurro. La sera dopo era toccato a Lidia morire nel sottopasso della stazione di Mozzate, uccisa da 11 coltellate.
La sorella di Silvio, Simona, alla notizia manda un urlo. «Come disse Dritan quando venne arrestato – dice – ‘chi sbaglia paga’. Con mio fratello erano in quattro contro uno, così è facile vincere. In carcere erano uno contro uno, quell’uomo non vale proprio niente. Monica in ospedale malata, lui in coma. E’ giustizia divina, o forse è Silvio che si sta facendo giustizia da solo». «Quello che è accaduto nel carcere di Parma – commenta l’avvocato Alessandrop Buzzoni che rappresenta i Mannina – ha tutta l’aria di essere una lotta per la spartizione del potere». Il Resto del Carlino
