Dubbi sul presidenzialismo
Sono sempre stato presidenzialista. Oggi meno. Molto meno.
Perché una cosa era l’idea dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica in un sistema politico, rigido, dei partiti, della Prima Repubblica, un’altra cosa è l’elezione diretta del Presidente o del Premier nel sistema, fluido, senza partiti, dalla seconda Repubblica in poi.
Nel primo caso lo spirito del progetto era quello di riequilibrare, col voto diretto, un sistema in cui i partiti e il Parlamento erano tutto e con l’obiettivo di dare stabilità al sistema e capacità di decisione al Governo.
Nel secondo caso, penso, il rischio, molto più del rischio, è quello di rendere stabile l’instabilità di un sistema oligarchico fondato sui partiti personali o pluripersonali, che non sono partiti.
Rendere stabile l’assenza di democrazia nei partiti.
Pd compreso, perché non è democrazia partecipata, consapevole, radicata, l’operazione di marketing di prendere una figura esterna ad un partito, eleggerla nei gazebo che prescindono da un partito che ha smesso, da un po’, di essere partito.
Il rischio, molto più del rischio, è quello di spingere ancor di più verso una più accentuata personalizzazione.
E verso una maggiore inconsistenza dei partiti e del Parlamento.
Guardiamo i Comuni.
Sono stabili? Si, nel senso che sono fermi. Però. Mummificati, praticamente.
Privi di ogni energia.
Un partito guida di qua e di la. Che difficilmente va oltre il 20%, partitini alleati formula Franchising, il logo e mio e me lo gestisco io, liste civiche usa e getta.
Carovane di candidati in cerca di un posto.
Io ho fatto liste civiche, cosa che non farò mai più nella vita, perché perdi la notte che vinci, quando vieni assalito da voglie irrefrenabili di assessorati, presidenze, vice presidenze e prebende varie.
La società civile!
È questo un esempio?
Ha prodotto più qualità degli eletti?
Passate una sera in un Consiglio Comunale.
Quel che serve è nella direzione opposta.
Io credo.
Non meno ma più democrazia parlamentare.
Nell’era del populismo ci ha salvato il Parlamento. E la Presidenza della Repubblica.
Un Parlamento, seppur malmesso,
è sempre meglio del Papeete o della villa di Grillo.
Pensate a Salvini che chiede pieni poteri e a un popolo che glieli dà.
Pensate a un Grillo che dichiara la fine della democrazia liberale e del Parlamento e ad un popolo che gli regala quella fine.
Pensate ad un Trump che o vince o assalta il Parlamento.
Oppure pensate in Francia, dove si vince col 20% e tutti gli altri in piazza.
Questo è solo il pensiero in un post.
Dubbi. Che sono diventati certezze. Evidenze.
Io sono più per un sistema alla tedesca.
Partiti veri. Parlamento vero. Accordi di governo seri. Cancelliere forte.
Ma le cose serie non si fanno con una legge.
Solo con un riforma.
Si fanno diventando seri.
Più difficile.
Sergio Pizzolante