Due navi Usa fermate dall’Iran: tensione fra Washington e Teheran. Il Pentagono: «Solo un incidente»

navi da guerra usaMomenti di tensione tra Washington e Teheran che fanno scattare immediati verifiche e richieste di rassicurazione, dopo che due navi americane sono state fermate nel Golfo Persico dalle autorità iraniane. A confermarlo è il Pentagono che ha comunicato di aver perso per un breve periodo il contatto con due piccole imbarcazioni della Marina, ma di aver ricevuto assicurazioni da parte dell’Iran che le navi con i loro equipaggi – 10 marinai tra cui, secondo alcune fonti, una donna – saranno al più presto riconsegnati. Il portavoce del Dipartimento alla difesa Usa, Peter Cook, ha quindi spiegato che le due imbarcazioni in questione stavano navigando tra il Kuwait e il Bahrain quando è avvenuto l’incidente. Si minimizza subito, ma immediato è anche l’intervento da Washington che si mobilita oltre a fornire subito dettagli.

Così a distanza di minuti emerge subito che il segretario di Stato John Kerry ha telefonato al ministero degli Esteri iraniano per spiegare che il passaggio nel Golfo Persico delle due navi Usa temporaneamente sequestrate è stato un incidente, e non una violazione intenzionale delle acque territoriali iraniane. Mentre interviene pure la Casa Bianca che conferma l’episodio così come i contatti con l’Iran da cui – informa il portavoce Josh Earnest – ha «ricevuto rassicurazione che i membri dell’equipaggio» «stanno bene, vengono trattati con cortesia e riprenderanno presto il loro viaggio». Anche se alcune fonti riferite da media americani fanno sapere che il ‘rilasciò a questo punto potrebbe avvenire solo una volta superata la notte. Qualche dettaglio comincia anche a trapelare sulla dinamica dell’incidente, con le prime ricostruzioni che tracciano come possibile scenario un problema meccanico. A quanto si apprende una delle due imbarcazione si sarebbe trovata in difficoltà e probabilmente a quel punto avrebbe inavvertitamente ‘sconfinatò, con la seconda nave al seguito per sicurezza.
Il Messaggero