Spesso in questi miei interventi del lunedì ha prevalso un pizzico di satira su tutto ciò che sta accadendo al nostro paese. Un pizzico di satira per cercare di sdrammatizzare una situazione che purtroppo drammatica è e che per la quale, chi da un lato chi dall’altro dell’aula consigliare, nessuno sa fare o ha fatto proposte concrete ,attuabili brevi tempore, per cercare di sgarbugliare la matassa che giornalmente si fa sempre più ingarbugliata .Ma nonostante la velata ironia , spesso ho cercato di individuare quelle che potrebbero essere le priorità per cercare di risolvere i gravi problemi finanziari che si prospettano all’orizzonte , per la cui risoluzione nessuna forza politica ha espresso idee se non tante chiacchiere e diversi intenti la cui attivazione necessiterebbe di tanto…troppo tempo. L’Università , a mio modesto avviso da semplice cittadino, è la prima soluzione per rilanciare socialmente ed economicamente San Marino Capitale. Un ampliamento del comparto culturale con l’Università di San Marino che possa essere polo di attrazione per i giovani delle zone limitrofe potrebbe, come è dimostrato, ridar vita al “paese” sotto ogni punto di vista, purchè si creino le infrastrutture necessarie ed indispensabili per una citta’ universitaria, si crei nei residenti una mentalità nuova, che non solo il settore turistico va seguito ed incentivato , ma anche quello universitario che possa mettere a loro agio i giovani affinchè possano essere appagati delle loro esigenze durante il periodo di residenza in Repubblica . Ma anche la Segreteria competente deve fare la propria parte, creando luoghi di ritrovo, biblioteche, aree per il tempo libero, tutto ciò che in definitiva chiedono i giovani di oggi , insomma una vera e propria cittadella universitaria. Il “Crocefisso sarebbe il luogo ideale”. Seconda soluzione , anche se non più determinante come poteva esserlo qualche anno fa, sarebbe l’apertura di una o più case da gioco. Basta girarci attorno con le chiacchiere , il 75% della popolazione le vuole. Anche se ciò non è nel programma di governo, lo si inserisca , non è detto che in caso di necessità certi accordi in corso d’opera possano essere rivisti, e lo stesso governo che necessariamente dovrebbe controllarne la gestione , lo pretenda dall’Italia impugnando il vecchio accordo sui rapporti di buon vicinato, da tempo deteriorati per colpa di Tremonti. Basta non possiamo tutti i giorni prendere schiaffoni in faccia ed offrire l’altra guancia. Sarà ora di tirare qualche calcetto anche noi da quassù!E basta con certi puritani che nel casino’ vedono il diavolo . Il diavolo glielo faranno vedere i cittadini il giorno che tarda ad arrivare uno stipendio o una pensione. Allora per molti ci vorrà l’esorcista.
Paolo Forcellini direttore de Lo Stradone