In una autocrazia “diamo al sovrano pienezza assoluta dei poteri per salvarci tutti”, quindi “pieni poteri in caso di successo, ma anche totalità delle responsabilità in caso di fallimento”. Lo ha scritto su Telegram il filosofo Alexander Dugin, in quello che è sembrato un duro attacco a Vladimir Putin dopo la ritirata a Kherson. Lo riferisce il Mirror, aggiungendo che in seguito il post (di 2 giorni fa) è stato rimosso.
“Niente contro Surovikin”, ossia il capo delle operazioni militari in Ucraina. “Il colpo non è diretto a lui. È un colpo per voi-sapete-chi”, ha aggiunto Dugin riferendosi al presidente russo, che dovrebbe pagare anche con la vita. Nel lunghissimo post su Telegram Dugin, che viene considerato come l’ideologo di Putin, utilizza toni accorati dopo il ritiro di Kherson. “Una città russa, capitale di una regione, si è arresa, è stata consegnata”, ed ora i “russi piangono e soffrono”, scrive. E per indicare il responsabile di tale fallimento, Dugin fa una riflessione sul potere russo, in cui al “sovrano viene dato potere assoluto per salvarci tutti in un momento critico”. E “se per farlo si circonda di schifezze o sputa sulla giustizia sociale, è spiacevole, ma è giustificato per salvarci”. Al contrario, “se non ci salva, il suo destino è quello del Re della pioggia”, ossia essere ucciso, aggiunge Dugin, citando un saggio dell’antropologo e storico delle religioni scozzese James Frazer.
Poi in serata il dietrofront. “L’Occidente ha iniziato a insinuare che dopo la resa a Kherson, io e i patrioti russi ci siamo rivoltati contro Putin e avremmo chiesto le sue dimissioni. Questa accusa è venuta fuori dal nulla. È ovvio che nessuno ci crederà. Ma giusto per essere sicuri: nessuno ha voltato le spalle a Putin, sia io che tutti gli altri patrioti russi lo supportiamo incondizionatamente. Il dolore per la perdita di Kherson è una cosa, l’atteggiamento verso il comandante in capo è un’altra”. Lo chiarisce su Telegram il filosofo Alexander Dugin aggiungendo: “Siamo fedeli a Putin e sosteniamo l’operazione militare fino alla fine”.
“L’Occidente, che sta esercitando una pressione straordinaria sulla Russia, non comprende che in nessun caso la Russia e Putin capitoleranno. L’ultimo passo può essere solo l’uso di armi nucleari. Il presidente ha detto chiaramente: non capitoleremo. Mettere all’angolo la Russia comporterà il suicidio dell’Occidente e dell’intera umanità”. Così su Telegram il filosofo russo Alexander Dugin ribadendo la fedeltà a Putin.

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