Roma, 14 dic. (askanews) – Se il Milan non riuscisse a rispettare il pareggio di bilancio al 30 giugno 2021, il club rossonero sarebbe escluso dalla partecipazione alla successiva edizione delle coppe europee cui dovesse qualificarsi per le stagioni 2022/23 e 2023/24. Lo ha stabilito la camera arbitrale dell’Organo UEFA di Controllo Finanziario dei Club (Cfcb), che ha preso questa decisione sul “caso Milan” dopo la sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas 2018/A/5808, AC Milan contro UEFA).
Il Tas aveva deferito la questione alla Cfcb – si legge sul sito internet ufficiale della UEFA – perché imponesse una misura disciplinare adeguata per la violazione delle regole sulle licenze per club e sul fair play finanziario UEFA, con particolare riferimento al pareggio di bilancio. Alla società rossonera saranno inoltre trattenuti 12 milioni di euro di profitti della UEFA Europa League 2018/19; inoltre, non potrà registrare più di 21 giocatori per le competizioni UEFA 2019/20 e 2020/21.
Contro questa sentenza – conclude la UEFA – la società rossonera può presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, come previsto dall’articolo 34(2) delle Norme procedurali dell’Organo UEFA di Controllo Finanziario dei Club e dagli articoli 62 e 63 degli Statuti UEFA.