E.C.S.O.: DOPO OSLA ED E.C.S.O. ANCHE FABIO PEDINI SPOSA IL BACINO!

Riportiamo un passaggio dell’articolo del Geologo Fabio Pedini.
A proposito del Bacino imbrifero (Laghetto) di Pennarossa ………il nostro serbatoio d’acqua completamente sammarinese,  desiderato  ormai da oltre 50 anni………….
alla data odierna  7 aprile 2011, oggi, il nostro paese dipende per il 90% ed oltre da acqua proveniente dal territorio italiano, prevalentemente dalla presa sul torrente Mareccchia in località Pietracuta (podere Luzzi) ed in minima parte dalla Diga di Ridracoli attraverso HERA SPA; scarsissimo od ormai inesistente il contributo delle sorgenti storiche sammarinesi (quattro le maggiori) per vari motivi più o meno legati all’inquinamento.
Mi risulta, e non vorrei che l’attuale clima relazionale con l’Italia possa aggravare anche questo aspetto, che sono in corso molte spinte politiche provenienti dei vari comuni confinanti,  nelle varie Commissioni Provinciali Riminesi o Regionali della Emilia Romagna che riguardano il Bacino del Torrente Marcecchia per fare  limitare,  alla Repubblica di San Marino l’uso di questa risorsa, per farcelo ridurre fino quasi al non riutilizzo estivo-autunnale quando c’è maggiore necessità, a scapito di un sempre maggior utilizzo delle acque della HERA SPA con costi in aumento continuo e con utilizzo subordinato alla primaria necessità costiera di Rimini.  Stiamo attenti !!.
Dato che questo piccolo laghetto ricade tutto e completamente in territorio italiano (Pietracuta di San Leo), soggetto a leggi italiane e ad “umori” politici italiani, se qualcuno  a Roma od a Bologna decidesse in tal senso,  non avremmo alcuna difesa e dovremmo abbandonare questa storica presa idrica operativa dagli anni 70 circa e poi dove andiamo a rifornirci di acqua ad uso idropotabile se non realizzando allora e solo allora, a gran fretta l’invaso di Pennarossa di sotto ??
Se questo scenario apocalittico, apocalittico ed imprevedibile come gli attuali rapporti in ogni settore con l’Italia, prendesse sempre più consistenza ?? ragionate cittadini e cominciate da brave formichine a prevedere soluzioni realistiche ed ancora realizzabili autonomamente senza che altri decidano per noi sammarinesi.
Vorrei dire che da anni le nostre istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, dalle scuole materne, alle medie ai licei ecc. non perdono occasione teorica o pratica di informare e formare i nostri giovani su aspetti afferenti l’energia, l’acqua, i rifiuti, anzi credi sia uno dei principali e condivisi filoni formativi/informativi di ogni ordine di scuola, ma non è bastato, non siamo approdati a quasi nulla se i risultati sono appunto questi: usiamo acqua potabile per ogni uso, non utilizziamo acque piovane, non ricicliamo acque fognanti, non facciamo nulla insomma nel settore del recupero acqua e quindi né consegue che la informazione/formazione da sola fino ad oggi non è stata sufficiente, va ampliata e meglio mirata o “multata” che sembra l’unica forma di attenzione a cui ormai diamo tutti seguito.
Ritengo su questo argomento che ancora molto possano fare ed educare le famiglie, i genitori, dove ogni giorno ci si confronta col problema del sacchetto da riempire e buttare via, magari con un sistema premiante, pubblico, incentivante.
Avrebbero dovuto essere state fatte scelte serie e coraggiose oggi ormai improcrastinabili. Vale lo stesso discorso per i rifiuti RSU che ormai non riusciremo più a smaltire fuori territorio(se non a costi inaccessibili), vale per i rifiuti differenziati che poi all’arrivo nei depositi AASS si rimischiano tutti assieme agli altri (andate a vedere nel deposito dove arrivano i compattatori), i trasporti dei rifiuti fuori territorio, la raccolta porta a porta ( ma anche soprattutto capannone a capannone)che non parte mai, i cassonetti delle zone industriali stracolmi di tutti gli imballaggi possibili, ?? I costi della raccolta spalmati in modo non corretto fra gli utenti domestici, urbani e quelli industriali enormemente maggiori, ecc.