Sig. Bollini la sua è una delle realtà produttive più grandi di San Marino e nonostante questo Lei non ha mai chiesto ed ottenuto l’esenzione fiscale. Perchè?
A dire la verità, nei primi anni 2000, di fronte ad un progetto di ampliamento della nostra azienda sia come struttura di superficie che implementazione di forza lavoro (si parlava di circa 35/40 persone da assumere), facemmo tale richiesta all’allora Segretario all’Industria. Purtroppo non fu neanche presa in considerazione nonostante io e mio padre Carlo spiegammo gli investimenti che avremmo sostenuto per creare occupazione vera e continuativa ed una crescita notevole dell’azienda sul mercato negli anni a venire. Cosa che poi è avvenuta!! Sinceramente, ancora oggi e a distanza di anni, non abbiamo ancora capito il motivo di tale negazione visto che tale privilegio era stato concesso a tante aziende, molte delle quali se ne sono poi andate appena terminato il periodo di esenzione. Una idea però ce l’abbiamo…
L’Erba Vita ha oggi oltre 100 dipendenti nel solo stabilimento di chiesanuova, come prevede di muoversi per il futuro? Vede in San Marino il futuro della sua attività o come moltissimi dei suoi colleghi prevede di delocalizzare fuori dal confine?
Finalmente dopo 8 anni di discussioni e di richieste continue, da parte nostra alle Segreterie di competenza, San Marino ha raggiunto un accordo con l’Italia per la regolamentazione del settore degli integratori alimentari. Questo ha permesso ad Erba Vita di mantenere la sede di produzione a San Marino e di garantire il posto di lavoro alle 110 persone impiegate a Chiesanuova. La gravità stà in questi ultimi otto anni dove abbiamo rischiato di essere bloccati dall’oggi al domani semplicemente perché a San Marino non esisteva una normativa per regolamentare il nostro settore né un accordo con l’Italia. Tutto questo nonostante ci fossimo adoperati direttamente con le istituzioni Sammarinesi ed Italiane per arrivare ad una firma. Ma si sa, il mondo non si ferma. Il mondo non ci aspetta, l’economia avanza, cresce, si diversifica, si modifica ed è il caso del settore di cui noi facciamo parte. Un settore con un trend di crescita positivo in tutto il mondo dove credo si debba prestare più attenzione. Tutto quello che ruota attorno al benessere della persona è sotto gli occhi di tutti, San Marino dovrebbe approfittare per sviluppare economia ma ahimé questo non succede. In questo momento lo sviluppo di Erba Vita avviene fuori territorio sammarinese, cosi come avviene per tante altre aziende che non vedono in San Marino una collocazione per le proprie aziende e strategie. Perché? Semplicemente perché mancano norme e non per il famigerato “Decreto Incentivi”. Questo é non il vero problema. Facciamo parte di un sistema economico internazionale e continuiamo ancora a non discutere di dove si vuole collocare questo Stato. Noi non possiamo aspettare. Chi fa impresa non può aspettare le promesse di una classe politica che non sa dove andare e/o non dice che vuole fare. Ecco perché abbiamo investito in strutture fuori territorio. Ci siamo anche attivati in questi ultimi mesi per la realizzazione di un nuovo laboratorio di produzione farmaceutico e un centro di ricerca nell’area dell’Est Europa. Non volevamo farlo ma siamo stati costretti.
Erba Vita ha subito contraccolpi nel fatturato o nella redditività per effetto della black list?
Il problema della Black List ci ha creato si problemi, come credo a tantissimi operatori economici, ma il problema vero lo abbiamo avuto nella primavera scorsa quando sono state fatte promesse da parte di qualcuno…. dichiarando di stare tranquilli e che il problema sarebbe stato risolto. Per ben due volte vi sono state dichiarazioni ufficiali che entro tale data… sarebbe andato tutto a posto. Questo è molto grave. Credo che questi siano stati i momenti più critici. Quando non sai esattamente quello che devi fare per la tua azienda. Credere che ciò avverrà e non fare nulla, con il rischio che se non accade nulla puoi rischiare di avere una grave crisi aziendale oppure prevenire il pericolo e adoperarti per la peggiore ipotesi. Quando hai pressioni da parte dei clienti che iniziano a chiederti di non volere più le fatture da San Marino e la concorrenza prende la palla al balzo, ti adoperi sempre per la peggiore ipotesi. Abbiamo quindi creato una nuova società italiana per garantire il proseguo della nostra azienda e per garantire la continuità e la tranquillità ai nostri clienti e per riprendere le forniture verso quella parte di clientela che aveva sospeso gli acquisti. Per ben tre mesi abbiamo avuto una contrazione sul fatturato dovuto a questo problema. La prima volta in dieci anni. Ma poi con l’apertura della nuova realtà Erba Vita Italia S.p.A. (abbiamo inserito la parola Italia nel nome dell’azienda per rafforzare il messaggio) e ogni tipo di sforzo per fare capire alla nostra clientela che sarebbero stati garantiti in tutto e per tutto dalla nuova società, tutto è ritornato alla normalità, anche se abbiamo perso per strada molti clienti. Questo ci è costato non poco e non era previsto nella strategia aziendale. Attivare e sostenere una struttura in più e organizzata ha dei costi elevati.
Il settore farmacologico potrebbe e dovrebbe essere uno dei driver per lo sviluppo di San Marino! secondo Lei non si intraprende questa strada per motivi legati all’incapacita della politica o altri motivi?
Ritorno a quanto scritto sopra. Senza norme, senza regole e senza accordi chi può venire ad investire a San Marino? Vede il nostro settore segue una dinamica di trasformazione globale ed una parte verrà assorbita dal mondo farmaceutico. Una nuova categoria di prodotto è nata a livello Comunitario già qualche anno fà, l’Herbal Medicine Drug” il cosiddetto “Farmaco Verde”. Categoria di prodotto che deve essere realizzata in Officine Farmaceutiche e che noi abbiamo iniziato a sviluppare purtroppo fuori territorio. La nostra azienda cosi come tutte le altre aziende dovranno per forza adeguarsi agli standard di mercato per sopravvivere e soprattutto per espandersi. Come facciamo noi ad investire su uno stabilimento farmaceutico a San Marino se non esistono normative e se non ci sono accordi con la Comunità Europea e/o l’Italia? Io ho citato il nostro settore e quindi il “farmaco vegetale”, ma pensi se queste normative venissero realizzate per i farmaci tradizionali, ed attuati anche gli accordi. Per organizzazioni e aziende strutturate appartenenti al mondo farmaceutico San Marino sarebbe molto ma molto appetibile. Minor fiscalità, minor burocrazia per non citare altri vantaggi. Il decreto incentivi o la Black List non sarebbe di certo un problema. Il mondo farmaceutico è uno dei tre motori trainanti dell’economia mondiale. Che che dispone di ingenti somme per lo sviluppo del settore e per la ricerca. Ormai lo sanno anche i bambini. Sveglia!! Con quest’ultima parola rispondo alla sua domanda.
Bruno Bollini
General Manager