La Smac Card è uno strumento tascabile che ha rappresentato uno dei principali baluardi di salvezza del sistema commerciale sammarinese in questo biennio. In 2 anni di vita infatti sono state oltre 40.000 le tessere attivate e 300 i milioni di euro di beni/servizi acquistati mediante l’utilizzo della carta, per una media pro-capite di oltre 3.500 euro annui, un successo importante che potrebbe anche essere ampliato.
Per fare ciò occorre infatti allargare il numero degli esercenti aderenti all’iniziativa ed aumentare il numero di consumatori sottoscrittori della tessera.
Per quanto concerne il primo passo serve una campagna informativa ( PER ALTRO GIA’ IN CORSO ) portata avanti soprattutto dalle associazioni di categoria; allargare il numero di operatori aderenti significa allargare il paniere dei beni acquistabili accumulando sconti sulla carta e per gli operatori quindi aumentare la possibilità di ricevere le preferenze del consumatore.
Per quanto concerne invece la sottoscrizione di nuove tessere bisogna partire dal presupposto che il mercato sammarinese è ormai saturo ed occorre quindi rivolgersi ai consumatori non residenti che con 20.000 tessere rappresentano ancora un numero tutto sommato esiguo se si pensa al bacino di utenza potenziale dei comuni limitrofi alla Repubblica, oltre 300.000 persone per la sola provincia di Rimini.
L’obbiettivo deve essere quello di catturare parte di questi potenziali clienti e per farlo occorre investire in strumenti di propaganda che portino a conoscenza della popolazione limitrofa i vantaggi della Smac: pagine di giornali locali, stand presso le fiere paesane, spot al cinema, comunicazioni postali, metodi che raggiungano direttamente il potenziale sottoscrittore che deve percepire la convenienza ad acquistare in Repubblica risparmiando rispetto ai suoi tradizionali luoghi di acquisto. Ipotizzando una nuova sottoscrizione di 5.000 tessere infatti, anche considerando una media pro-capite di consumi dimezzata rispetto all’attuale, si otterrebbero quasi 10 milioni di euro aggiuntivi nelle casse dei commercianti sammarinesi.
Una possibile novità relativa al circuito Smac invece potrebbe concernere nel concepimento di una versione “turistica” della carta destinata agli operatori del settore, in particolare quelli riminesi.
L’idea di fondo sarebbe quella di consegnare un numero di Smac Card stagionali ad hotel convenzionati al fine di metterle a disposizione dei propri clienti durante i loro soggiorni presso queste strutture. Questi clienti quindi sarebbero probabilmente incentivati a visitare San Marino anche per la possibilità di acquistare in Repubblica beneficiando degli sconti che, in questo caso, sarebbero applicati immediatamente all’atto dell’acquisto.
L’idea è sicuramente da approfondire ma se consideriamo il bacino di utenza, circa 9 milioni di turisti, supponendo anche una percentuale di adesione dell’1% ed una spesa media pro-capite minima di 500 euro, parleremmo di 45 milioni di euro di consumi aggiuntivi ai quali bisognerebbe sommare l’aumento di entrate tributarie per via della maggior Monofase incassata nonché per il probabile aumento degli utili di impresa e quindi dell’IGRP.