E’ di Guerrina lo scheletro di San Gianni? Crescono le possibilità: ma altri 20 giorni per chiarire il giallo. I retroscena

Guerrina, cimitero di San GianniLe parti molli non bastano ai Ris per risalire al Dna, complesse ricerche sulle ossa. Le ipotesi sul campo dove la donna sarebbe stata sepolta.

Tempi lunghi per il giallo di Guerrina. In serata dai Ris di Roma arriva il risultato interlocutorio sulle prime analisi.  Accertamenti tecnici su frammenti di tessuto molle sono stati negativi: impossibile riuscire a risalire al Dna umano, “ragionevolmente a causa della degradazione della matrice biologica determinata da fattori ambientali”. Quindi a questo punto l’attività di estrazione del Dna proseguirà con i tessuti ossei: ma i tempi in questo caso sono lunghi e valutabili in circa venti giorni.

Il giallo di Guerrina riparte dopo la giornata inquietante di ieri. Resti prima sepolti nel bosco, quindi dopo qualche settimana bruciati e sezionati dopo essere stati disseppelliti da sotto terra. E solo allora riposti nell’ossario del piccolo cimitero di San Gianni, lì dove sabato è avvenuto il ritrovamento che da giorni fa discutere. E’ un’ipotesi che è trapelata nel corso della giornata, ha trovato fatalmente un grande scalpore ma che per ora ha ricevuto  dalla Procura solo smentite. Anche se sembrano comunque piste praticabili e sulle quali si sta lavorando con impegno.

Siamo ancora lì, due giorni dopo. Lì, tra i misteri del piccolo cimitero di Sestino. La sensazione degli inquirenti è che lo scheletro (incompleto) trovato nell’ossario possa essere davvero di Guerrina. E ci sono particolari (essenziali) che non sono quasi più oggetto di dubbio. Sono i resti di una donna alta circa un metro e 65, che siano stati seppelliti, disseppeliti e fatti a pezzi. E certo  l’annerimento delle ossa, il che fa pensare all’ipotesi del fuoco.

Resti affidati al medico legale Marco Di Paolo, a Pisa. A Roma, nei laboratori dei Ris, solo alcuni frammenti per ricavarne il Dna, rivelatisi già insufficienti.

Ma dov’era lo scheletro prima del disseppellimento? Se fosse Guerrina, l’ipotesi che si fa strada è quella del terreno poco fuori da Ca’ Raffaello, dalla parte di Rimini, in cui la procura ordinò di scavare il 3 marzo. Guerrina uccisa il giorno stesso della scomparsa, il primo maggio, sepolta nel campo vicino e poi riesumata da chi non si sentiva al sicuro e trasferita a SanGianni ma prima che scoppiasse la bagarre delle ricerche e dei media.

IL RITROVAMENTO. Torniamo a sabato per rivivere le concitate fasi di questa vicenda. I Ris dei carabinieri erano venuti via dal cimitero di San Gianni con un sacco di ossa trasportate in laboratorio in quella che è l’ultima puntata del giallo di Guerrina, la casalinga scomparsa da Ca’ Raffaello undici mesi e cinque giorni fa, il primo maggio 2014. Non è uno scheletro intero ma alcuni brandelli, rinvenuti fra giovedì e venerdì dentro l’ossario. Sono resti che andrebbero a costituire, secondo le indiscrezioni, parte del busto e degli arti di unafigura umana compatibile, anche per altezza, con una donna, e una piccola parte del cranio. Non sarebbero stati rinvenuti vestiti. Le ossa avrebbero ancora cartilagini attaccate, il che farebbe pensare a una datazione relativamente recente, forse compatibile con scomparsa di Guerrina.

La segnalazione dei carabinieri che avevano rinvenuto le ossa durante un sopralluogo di ricerca nell’ossario del cimitero, era subito giunta in procura e lì è stato organizzata in tutta fretta l’operazione di sabato mattina, che ha lo scopo di capire se i resti possano appartenere a Guerrina Piscaglia, scomparsa il primo maggio scorso in un giallo per ora senza soluzioni. A metà mattinata sul posto, è arrivato anche il Pm Marco Dioni, che tuttavia non ha rilasciato alcuna dichiarazione nè prima nè quando è ripartito, dopo che i Ris avevano completato il loro lavoro. Ci vorranno probabilmente alcuni giorni per avere una qualche certezza sulle ossa: sono davvero di una donna? La loro datazione è compatibile con quella della sparizione di Guerrina? Gli inquirenti non nascondono un minimo di scetticismo ma al tempo stesso non vogliono lasciare niente di intentato. I resti umani sono stati rinvenuti da qualcuno che ha poi avvertito i carabinieri. Il resto è stato il tempo di organizzare il blitz in località San Gianni. Il resto, cronisti, abitanti del luogo e anche turisti ospiti di una casa vacanza della zona, lo hanno osservato praticamernte in diretta.

Un vecchio cimitero transennato dai carabinieri, a qualche centinaia di metri dal paesino di San Gianni, sulla strada fra Ca’ Raffaello e Sestino, nel comune di Sestino. Eccolo il teatro dell’ultima puntata del giallo di Guerrina: i Ris che nel sabato santo si precipitano in questa località di montagna per i loro rilievi scientifici su alcuni brandelli umani, nei pressi dell’ossario del cimitero. Il ritrovamento è avvenuto in circostanze che ancora gli inquirenti non rivelano ufficialmente anche se si sa che sono stati loro stessi ad arrivare al cimitero di San Gianni.

Per primi, sabato mattina presto, sono arrivati i carabinieri della compagnia di Arezzo, che hanno provveduto al transennamento del cimitero, per tenere lontani i curiosi e consentire che si svolgano in pace le operazioni di recupero delle ossa. Nei pressi di San Gianni, ciuffo di case attorno a una vecchia Pieve, c’è anche uno dei laghi che nei mesi scorsi erano stati scandagliati alla ricerca di un cadavere, non lontano da una vecchia canonica, ma allora non si era arrivati ad alcun risultato concreto. E intanto la suspense sul mistero di Guerrina cresce, come l’attesa di imminenti novità giudiziarie sulla posizione di Padre Graziano, il principale sospettato per la scomparsa, anche se lui ha sempre negato di sapere qualcosa.

La Nazione