E il momento del “Mea culpa” per San Marino …. by Aser (Association of Sammarinesi for Equal Rights)

1920377_10152016779181185_1499814921_nIl sospiro di sollievo collettivo di San Marino causato dalla rimozione del suddetto paese dalla infame “black list” dovrebbe essere percepito fino agli Stati Uniti. Certamente noi capiamo il senso di liberazione del Titano e riteniamo che debba essere celebrato.

Tuttavia, pensiamo che sia il momento che i cittadini del Titano e la classe politica si facciano un esame di coscienza sul vero significato di essere stati messi nella “black list” dalla comunità internazionale. È il momento per un Mea Culpa collettivo. Senza ciò non sarà facile riabilitare la reputazione danneggiata di San Marino. La comunità internazionale vorrà sapere le condizioni che il nostro paese deve soddisfare per poter riabilitare lo stato di isolamento che abbiamo subito. Inoltre essa richiederà che si effettuino cambiamenti a livello governativo in modo da evitare una ricaduta. Qual è stato lo specifico modo di agire, o meglio di non agire, della classe governativa che ha messo San Marino nella posizione di precipitare nella “black list” e nella conseguente crisi finanziaria?

Per quanto riguarda i cittadini del Titano, saranno abbastanza arrabbiati da chiedere un governo trasparente, che si faccia carico dei loro problemi? Oppure, al contrario, balleranno la stessa vecchia musica finché non si fermerà di nuovo?

La confidenza e sicurezza nella nazione arriveranno solamente se si cambierà la situazione attuale, in cui le leggi che proteggono gli investimenti devono essere rispettate. Senza questo, l’idea che arriveranno investimenti in Repubblica è molto irrealistica e sostenuta da ben poca speranza. Noi stiamo aspettando di vedere quali cambiamenti saranno apportati in modo da prevenire un’altra ricaduta di San Marino della “black list”, ma fin ora ci sono stati ben pochi progressi documentati riguardo all’affidabilità e trasparenza del governo.

Noi chiediamo di vedere il segretario degli Esteri e parlare di questi problemi alle comunità. Al contrario, abbiamo visto un segretario degli Esteri volare a New York per una cena sponsorizzata dalla fondazione di Alexander Bodini all’UN (dove tremila euro sono stati assegnati a bambini non privilegiati in paesi poveri) e, apparentemente, si è “scordato” di visitare la Comunità sammarinese locale che lo aspettava!

Noi speriamo che questa svista, affiancata dal fatto che nessun rappresentate della Repubblica ha visitato nessuna delle Comunità sammarinesi negli Stati Uniti per la festa di Sant’Agata, non sia l’inizio di una deplorevole abitudine del Dipartimento degli Esteri che si dimentica dei suoi cittadini all’estero. Nello sforzo di prevenire questi eventi dal verificarsi suggeriamo che la Fondazione Alexander Bodini offra assegni per lo studio dell’immigrazione e dei sammarinesi all’estero. Inoltre, sarebbe opportuno fare del segretario degli Esteri in persona il primo ricevente dell’assegno in quanto i suddetti eventi si sono verificati sotto la sua diretta responsabilità.

Dott Carlo A. Dall’Olmo Lucio Capicchioni Detroit, Michigan ASER (Association of Sammarinesi for Equal Rights)