
Italian movie director Ettore Scola during the 30th edition of Torino Film Festival, in Turin, 30 November 2012. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Era nato a Trevico (Avellino) il 10 maggio 1931. Maestro del cinema italiano era noto per capolavori come ‘C’eravamo tanti amati’, ‘Una giornata particolare’ e ‘La famiglia’.
E’ morto Ettore Scola. Il regista, nato a Trevico (AV) nel 1931, aveva 84 anni.
Maestro del cinema italiano, Scola era noto per capolavori come ‘C’eravamo tanti amati’ (1974), ‘Una giornata particolare’ (1977) e ‘La famiglia’ (1987). Scola era in coma da domenica sera.
Gli inizi
Padre dell’attrice, sceneggiatrice e produttrice Gioia Scola e della sceneggiatrice Silvia, sin da giovane è dotato di una particolare ironia che lo porterà a collaborare, mentre ancora frequentava giurisprudenza all’Università di Roma, con il giornale umoristico “Marc’Aurelio” come disegnatore. Dalla metà degli anni Cinquanta, comincia a scrivere sceneggiature – molto spesso con Ruggero Maccari – per alcuni dei più popolari registi italiani: Mattoli, Steno, Zampa, Loy, Bonnard, Bolognini, Giorgio Bianchi, Luciano Salce, arrivando a firmare i copioni del capolavoro Il sorpasso (1962) e de I mostri (1963) di Dino Risi, oltre a tantissimi film di Antonio Pietrangeli. Uno in particolare: Io la conoscevo bene (1965) gli farà vincere il Nastro d’Argento per la migliore sceneggiatura.
Nel 1961, esordisce come assistente alla regia nella pellicola di Carlo Lizzani Il carabiniere a cavallo, poi decide di provare lui stesso a dirigere un film. Dal suo genio verrà partorita la pellicola a episodi Se permettete parliamo di donne (1964) con Vittorio Gassman come protagonista in mezzo a varie figure femminili (Eleonora Rossi Drago, Antonella Lualdi e Sylva Koscina su tutte), seguito poi da La congiuntura (1965) con Joan Collins e dall’episodio Il vittimista con Nino Manfredi del film Thrilling (1965).
I successi degli anni Settanta
Negli anni successivi e lungo tutti gli anni Settanta, firma quelli che sono i maggiori successi del cinema italiano: il mefistofelico L’arcidiavolo (1966), l’avventuroso Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968), Dramma della gelosia: tutti i particolari in cronaca (1969), Il commissario Pepe (1969) e Permette? Rocco Papaleo (1971). Nella rosa dei suoi interpreti preferiti spiccano senza alcun dubbio Gassman, Alberto Sordi, Nino Manfredi, Mastroianni e Giancarlo Giannini che, sapientemente diretti, danno un contributo speciale a tutte le sue pellicole.
Poi, dopo il documentario-fiction post ’68 Trevico-Torino: viaggio nel Fiat-Nam (1972), torna alla commedia regalandoci un capolavoro: C’eravamo tanto amati (1974), vincitore del Premio César come miglior film straniero, che vede la partecipazione di una Stefania Sandrelli, in stato di grazia, contesa dai due amici Gassman e Manfredi, lungo trent’anni di storia italiana contemporanea. Coinvolgente, considerato un vero e proprio cult per la grande eleganza formale e l’innovazione registica, Ettore Scola riesce a non deluderci e ci fa entrare nei meccanismi della trama, rendendosi quasi invisibile, come se non ci fosse affatto.
Successivamente, passa alla regia dell’aspro e satirico, ma esilarante e imperdibile, Brutti, sporchi e cattivi (1976) sempre con Nino Manfredi, che lo imporrà vincitore della Palma come Miglior Regista a Cannes. Seguirà il César come miglior film straniero, il Nastro d’Argento per la migliore sceneggiatura e il David di Donatello per la regia per la pellicola Una giornata particolare (1977), con la coppia Loren-Mastroianni in versione casalinga e gay, che si incontrano nel giorno della visita di Hitler a Roma (6 maggio 1938). Gli anni Settanta si concludono con il corale La terrazza (1979) incentrato su un salotto di intellettuali notturni romani. Ancora Nastro d’Argento per la sceneggiatura.