E’ morto Silvio. Inutile commentare vizi e virtù di un uomo che entrerà nei libri della storia italiana e mondiale … di Gianni Toffali

Gianni Toffali

Al di là delle azioni politiche e imprenditoriali, Il principale merito di Berlusconi è stato quello di aver permesso agli italiani di tirare fuori il meglio o il peggio di sé. Sul Cavaliere è emersa una visione divisiva e dicotomica: da una parte, gli ottimisti non moralisti, dall’altra, i diffidenti moralisti. I primi, più pratici, hanno elogiato l’uomo a prescindere dalle zone d’ombre che qualsiasi individuo porta inevitabilmente con sé, i secondi hanno espresso giudizi temerari senza interruzioni di continuità. I più “malvagi” hanno continuato a vomitare veleni a cadavere caldo. Irrispettosi del mistero della morte (che prima o poi inghiottirà anche loro) hanno dato lustro al peggio della sentina che si annida nella loro anima. «Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello» disse il Figlio dell’uomo a chi duemila anni fa cercava di spodestare lo scranno del Giudice Divino. Vizietto della destituzione oggi incarnato dai superbi che anziché cogliere l’occasione per riparare le ingiurie versate, si instradano inesorabilmente verso lo stesso mortale destino. Ignari della Giustizia divina, gli inesorabili “giudici umani” non potranno giocarsi la carta della misericordia. Per ironia della sorte, la stessa che hanno negato all’uomo Silvio, li porterà dritti nella ustionante dimora dei malvagi.

Gianni Toffali